«Si è appropriata di 15mila euro». L’ex presidente della Maceratese Tardella a giudizio

Maria Francesca Tardella
Maria Francesca Tardella
di Benedetta Lombo
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 05:20

MACERATA - Si sarebbe appropriata di 15.270 euro che erano su un conto in cui erano confluiti anche i soldi che i genitori dei ragazzi del settore giovanile della SS Maceratese avevano versato per coprire le spese di trasferta sostenute dalla società per il ritiro estivo dei giovani calciatori a Pioraco. A giudizio l’ex presidente Maria Francesca Tardella. I fatti risalgono all’estate del 2015, tra luglio e agosto di quell’anno. Ieri mattina si sarebbe dovuto aprire il processo davanti al giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo, ma l’udienza è stata rinviata al prossimo 16 giugno in attesa della relazione del curatore fallimentare.


«Si tratta di uno stralcio limitato all’accertamento o meno – ha spiegato a margine dell’udienza l’avvocato Giancarlo Nascimbeni – della sussistenza di un’ipotesi appropriativa di 15mila euro in relazione al pagamento del vitto e dell’alloggio al ristorante albergo Il giardino di Pioraco dove soggiornavano per 15 giorni nell’agosto 2015 i ragazzi del settore giovanile della Maceratese in ritiro precampionato».

Il legale ha poi aggiunto che «Tutto nasce dall’improvvida denuncia che tanto clamore ha suscitato con conseguenti accuse e denigrazioni gravissime nei confronti della dottoressa Tardella, che ipotizzava ammanchi per circa 1.200.000 euro rispetto alla due diligence a seguito della quale Spalletta Filippo acquistò le quote societarie della dottoressa Tardella.

Ebbene, la denuncia che ipotizzava reati gravissimi è stata archiviata nel luglio 2018 dal gip Domenico Potetti che ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Luigi Ortenzi.

Resta da chiarire solo questo aspetto dei 15mila euro e sono convinto che sia il curatore Alessandro Benigni che oggi si è costituito parte civile con l’avvocato Gerardo Pizzirusso, sia il pm si convinceranno nel corso del dibattimento dell’insussistenza anche di questa ultima e modesta ipotesi di reato appropriativo. In accoglimento della mia istanza il giudice ha concesso alle parti un termine per sciogliere questa riserva sulla sussistenza del reato fissando una nuova udienza. La montagna ha partorito il topolino – ha aggiunto il legale –. Rimane però l’amarezza per la campagna accusatoria e denigratoria rivolta in questi anni alla dottoressa Tardella la quale finora ha avuto giustizia per la vicenda della Maceratese su tutte le vertenze finora trattate e confida di riceverla anche in queste ultime code giudiziarie».

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