Macerata, stupro di gruppo e spaccio
di cocaina: choc nel circolo sportivo

Macerata, stupro di gruppo e spaccio di cocaina: choc nel circolo sportivo
di Benedetta Lombo
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 12:29

MACERATA - Nel circolo sportivo che lui gestiva avrebbe fatto di tutto, spacciato cocaina, abusato sessualmente di una dipendente insieme ad un amico dopo averle fatto assumere la polvere bianca. Poi ancora violenze sessuali e infine l’“invito”, con tanto di banconota da 50 euro infilata nella tasca del grembiule, a prostituirsi con dei clienti pakistani. Ma la giovane, tossicodipendente, quest’ultimo invito non lo ha mai accolto. 

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L’uomo, un 47enne di Monte San Giusto, è accusato di induzione alla prostituzione, spaccio di cocaina, violenza sessuale di gruppo (reato contestato insieme a un amico del 47enne, un sangiustese di 35 anni coimputato nello stesso procedimento) e violenza sessuale. I fatti sarebbero avvenuti tutti nell’estate del 2015 in un circolo sportivo della provincia. La giovane in quel periodo era stata assunta dal 47enne come socia e lì aveva iniziato a lavorare, ma ben presto per lei sarebbe iniziato un incubo quasi quotidiano.
 
Secondo l’accusa – il fascicolo è del pubblico ministero Rosanna Buccini –, l’uomo più volte l’avrebbe palpeggiata approfittando di una momentanea distrazione della moglie, ma noncurante della presenza degli avventori. E questi sarebbero stati gli episodi più “lievi”. In base al castello accusatorio, in un’occasione prima le avrebbe “allungato” una dose di cocaina, poi, quando la giovane era sotto effetto della sostanza stupefacente, l’avrebbe chiusa all’interno del locale e lì l’avrebbe violentata. Un altro giorno invece, alla violenza sessuale avrebbe partecipato anche un amico del gestore del circolo sportivo, un giovane di 35 anni. Anche quella volta la violenza si è consumata all’interno del circolo dove prima le avrebbero fatto assumere una dose di cocaina, poi avrebbero avuto entrambi rapporti sessuali con la giovane. Ma quel giorno l’incubo non sarebbe finito lì, il 47enne avrebbe costretto la giovane ad assumere altra cocaina attraverso un rapporto di natura sessuale. Secondo l’accusa, nel corso dell’estate di quattro anni fa il 47enne avrebbe ceduto la polvere bianca alla giovane più volte chiedendole anche di spacciare la droga per lui, ma lei si sarebbe sempre rifiutata accettando solo di consumarla. Stesso rifiuto opposto alla richiesta di prostituirsi con i clienti di nazionalità pakistana che frequentavano il locale, nonostante lui le avesse dato 50 euro e mostrato con quale facilità avrebbe potuto guadagnare altri soldi grazie alla sua intermediazione. 

Ieri mattina la vicenda è finita all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare Claudio Bonifazi e del pubblico ministero Enrico Riccioni. Il 47enne che attualmente è detenuto per altra causa, difeso dall’avvocato Massimo Pistelli, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.

Il coimputato, invece, difeso dall’avvocato Alessio Matarazzi, non è potuto essere presente e l’udienza è stata rinviata al prossimo 11 marzo.

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