Strada tutta in salita per gli esercenti: «Mancano gli universitari, per rilanciare il centro servono nuove iniziative»

Strada tutta in salita per gli esercenti: «Mancano gli universitari, per rilanciare il centro servono nuove iniziative»
Strada tutta in salita per gli esercenti: «Mancano gli universitari, per rilanciare il centro servono nuove iniziative»
di Lorenzo
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Mercoledì 9 Febbraio 2022, 10:25

MACERATA  - Prezzi delle utenze alle stelle e presenze ai minimi storici. Questi i problemi con cui bar e ristoranti del centro storico di Macerata si stanno confrontando nel 2022. Non è un momento semplice per le attività commerciali: l’impennata dei contagi da Natale ha ridotto drasticamente l’afflusso di potenziali clienti in centro, mentre il vertiginoso aumento delle spese vive, tra forniture e utenze, ha assottigliato ancora di più i margini di guadagno.

Un impatto ancora maggiore lo ha subito chi lavora prevalentemente con gli studenti: la didattica a distanza ha svuotato il centro di Macerata, ma anche chi ha una clientela più differenziata ha notato un drastico calo nel volume di affari rispetto allo scorso autunno.


Secondo Fabio Renzetti, di Spritz&Chips, il problema maggiore è proprio quello connesso all’esodo degli studenti: «Da quando gli universitari sono in didattica a distanza gli incassi si sono ridotti drasticamente – commenta –.

La loro presenza in città genera indotto non solo per i baristi, ma anche per chi affitta loro casa e per le altre attività commerciali. Il numero dei fuorisede è calato moltissimo e questo fa da deterrente anche per chi è pendolare: molti dei ragazzi che non studiano a Macerata ma che frequentano il giovedì universitario non vengono più, proprio perché sanno già che ci sono poche persone. A questo calo dei ricavi si è aggiunto anche l’aumento dei prezzi di luce e gas, oltre che delle forniture. È un momento difficile».


Il tema della pandemia si allaccia a quello dei controlli per il rispetto delle normative sul distanziamento, ma anche a quelli per l’ordine pubblico. Marco Cecchetti, che da dicembre gestisce il Basquiat (ex Caffè Venanzetti), è critico proprio su questo punto. «Credo che i controlli delle forze dell’ordine, per quanto giusti, siano eccessivamente stringenti – spiega –. Il clima che si respira non favorisce gli affari: le forze dell’ordine sono molto presenti, forse anche in maniera eccessiva, viste le poche persone in giro. Controlli troppo rigidi disincentivano l’afflusso dei ragazzi verso il centro. Sono d’accordo con le misure anti-contagio e nel nostro locale controlliamo sempre il Green pass, ma non c’è motivo di essere così presenti. Se il problema è invece quello del decoro urbano, basterebbe predisporre i servizi igienici anche in orario notturno».


La spinta per cercare di risolvere il problema di un centro storico sempre meno battuto dai giovani, secondo Marco Michelini di Spulla, dovrebbe arrivare dall’amministrazione comunale. «In un momento storico come questo – dice –, non è semplice attrarre clienti. Per fare in modo che i locali siano pieni c’è bisogno di organizzare eventi. Gli aperitivi europei sono un esempio calzante: è chiaro che in regime di pandemia sia tutto più complicato, ma la direzione che l’amministrazione deve prendere è quella. Cercare di attirare persone in centro. Se il centro si riempie di nuovo, anche gli affari andranno meglio. Al netto della situazione pandemica è molto complicato organizzare un evento, come magari un concerto. L’amministrazione dovrebbe aiutarci in questo, cercando di rendere più semplice per gli esercenti prendere iniziative di questo tipo».

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