MACERATA - Cerca sul cellulare di lei e trova foto della giovane con altri ragazzi e perde le staffe: la insulta, la rincorre per le scale del palazzo e la riporta in casa poi sfonda la porta del bagno dove si era rifugiata e all’arrivo della polizia prende a pugni l’auto di servizio della Volante dove era stata fatta salire la giovane.
Sono alcune delle accuse che hanno portato un 26enne di Numana sul banco degli imputati per i reati di stalking e violenza privata. Ieri la vittima, una 25enne dell’Anconetano, è stata sentita in aula dal giudice Francesca Preziosi e dal pubblico ministero Stefano Lanari. La giovane che studia a Macerata è parte civile con l’avvocato Renato Bianchini. Davanti al giudice ha raccontato del dramma vissuto nell’estate del 2019. Dopo una relazione con un giovane di Numana durata circa sette mesi, aveva deciso di chiudere il rapporto e l’8 luglio gli aveva comunicato la scelta fatta. Lui avrebbe reagito minacciandola che avrebbe dovuto cancellare i suoi profili social e dandole una spinta. Due giorni dopo l’inaspettato: erano nell’appartamento di Macerata dove lei soggiornava per motivi di studio, il giovane dopo averle preso il cellulare e visto le foto tra cui alcune con dei ragazzi (foto risalenti a diversi anni prima) avrebbe iniziato a insultarla.