Le perseguita per avere
una relazione extraconiugale

Le perseguita per avere una relazione extraconiugale
2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Dicembre 2014, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 10:44
MACERATA - Stessa passione per lo sport, stessa promessa fatta all’altare (entrambi infatti sono sposati). Ma mentre lui cercava una relazione sentimentale, per lei un rapporto di amicizia era più che sufficiente. È stato così che lui, un quarantaquattrenne di Filottrano avrebbe iniziato a perseguitarla. Questo, infatti, è quanto viene contestato all’uomo che per due mesi, da maggio a luglio di quest’anno, avrebbe chiamato ripetutamente la giovane, una maceratese di dieci anni più giovane. L’amico, aspirante compagno, le avrebbe inviato numerosi messaggi e avrebbe iniziato a pedinarla, seguendola anche per strada, fino a farsi trovare sotto casa o con la propria auto sotto il luogo in cui lei lavorava. Un vero e proprio incubo per la giovane che più di una volta aveva dovuto rifiutare richieste di incontri. In un’occasione, in particolare, il presunto stalker e la giovane si erano incontrati a Tolentino. Lui avrebbe chiesto nuovamente alla giovane di intrecciare una relazione sentimentale ma al rifiuto di lei, il quarantaquattrenne avrebbe reagito in modo aggressivo. “Ti rovino.. ti do due schiaffi.. ti ammazzo”, l’avrebbe minacciata apostrofandola con pesanti epiteti. È stato in quel momento che la trentaquattrenne aveva preso il cellulare per chiedere aiuto e lui, cercando di impedirglielo, l’avrebbe afferrata per un braccio facendola cadere a terra. La vicenda, ora, è finita in Tribunale. Il quarantaquattrenne è accusato di stalking e tentata violenza privata e ieri mattina si è aperto il processo a suo carico davanti al giudice Giovanni Maria Manzoni e al pubblico ministero onorario Stefano Lanari. L'imputato è difeso dagli avvocati Marco Pacchiarotti e Giorgio Valente. La trentaquattrenne non è parte civile nel processo e ha anche ritirato la querela nei confronti del filottranese, ma il processo va avanti d’ufficio per la contestazione del reato di tentata violenza privata. L’imputato rigetta ogni addebito, secondo la difesa non ci sarebbe stata alcuna azione persecutoria nei confronti della giovane o comunque nessun comportamento talmente grave e reiterato da ingenerare ansia e paura nella presunta vittima, tanto da farle cambiare abitudini di vita. I due si erano conosciuti perché entrambi amanti di uno sport, poi sarebbero nati dei diverbi, ma secondo la difesa nulla che potesse essere una persecuzione. L’udienza è stata rinviata al prossimo 6 marzo per iniziare a sentire i primi testimoni.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA