Macerata, lo stalker mette nel mirino
l'ex marito dell'amante e la loro figlia

Macerata, lo stalker mette nel mirino l'ex marito dell'amante e la loro figlia
di Benedetta Lombo
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Giovedì 13 Giugno 2019, 02:45
MACERATA - Riga e imbratta con frasi offensive e disegni osceni la macchina dell’ex marito della donna con cui aveva avuto una relazione extraconiugale. Poi se la prende anche con la figlia. Quarantacinquenne a processo per stalking aggravato. Le persecuzioni erano iniziate quando, dopo una breve relazione, la donna aveva iniziato a riconciliarsi con l’ex coniuge, è stato allora che l’amante ha iniziato a perseguitarli entrambi.
  
È accusato di atti persecutori un autotrasportatore del Maceratese di 45 anni che ieri mattina è stato rinviato a giudizio. Il processo a suo carico si aprirà il 16 maggio del prossimo anno dinanzi al giudice monocratico Barbara Cortegiano. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra ottobre del 2017 e gennaio del 2018. Nei confronti dell’uomo sono pendenti due procedimenti penali, in uno la persona offesa è la ex amante, nell’altro l’ex marito di lei. Il procedimento discusso ieri mattina dinanzi al gup Claudio Bonifazi e al pm Claudio Rastrelli era proprio quest’ultimo. Secondo l’accusa, una volta appresa la decisione di voler chiudere quella relazione, l’ormai ex amante avrebbe scatenato tutta la propria rabbia contro l’ex marito della donna tempestandolo di telefonate e messaggi su Whatsapp e su Facebook.
Il contenuto sarebbe stato sempre pressoché lo stesso, offese e minacce di morte. Un giorno, però il quarantacinquenne si sarebbe spinto oltre. Era il 16 gennaio del 2018 quando l’autotrasportatore decise di aerografare la macchina usata dalla ex amante, ma di proprietà del coniuge di lei, con lo spray scrivendo frasi indubbiamente offensive e disegni, per così dire, osceni. Ai colori però aggiunse anche dei solchi, rigando in più punti la carrozzeria per rendere ancora più “incisivo” il proprio messaggio. Il giorno precedente in 40 minuti chiamò per ben 10 volte l’ex marito della sua ex amante e prima di essere bloccato aveva fatto in tempo a insultare l’uomo. Ma nel mirino dello stalker era finita anche la figlia della coppia: il quarantacinquenne era riuscito a rintracciarla su Facebook e lì le aveva mandato il test di una chat intercorsa tra lui e la mamma della giovane aggiungendo insulti e minacce nei confronti del padre della ragazza. L’incubo sarebbe finito solo dopo la denuncia. Ieri nel procedimento davanti al giudice dell’udienza preliminare l’autotrasportatore non ha scelto riti alternativi e il gup lo ha rinviato a giudizio. L’imputato è difeso dall’avvocato Simone Santoro. La vittima delle persecuzioni, l’ex marito della donna, è invece tutelato dall’avvocato Domenico Centritto del foro di Pescara. Lo scorso 10 aprile, invece, si è aperto l’altro procedimento, sempre per stalking, ma nei confronti della donna. Secondo l’accusa oltre a molestare la ex con continue telefonate e messaggi ininterrotti a cui si sono aggiunti anche i pedinamenti, avrebbe pure affisso volantini in città in cui accusava la donna di essere una donna di facili costumi, un concetto molto simile a quello sintetizzato sull’auto usata da lei. L’imputato, tramite il proprio legale Santoro, respinge gli addebiti.
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