Sprint su gare e appalti. I sindaci maceratesi in coro: «Grazie al nuovo codice via la burocrazia inutile»

Sprint su gare e appalti. I sindaci maceratesi in coro: «Grazie al nuovo codice via la burocrazia inutile»
Sprint su gare e appalti. I sindaci maceratesi in coro: «Grazie al nuovo codice via la burocrazia inutile»
di Giulia Sancricca
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Domenica 2 Aprile 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12:59

MACERATA - Amministratori e tecnici al lavoro per approfondire il nuovo Codice degli appalti in vigore da ieri. Se, infatti, il commento che finora accomuna la maggior parte dei sindaci è quello di uno snellimento che si era fatto sempre più necessario negli appalti pubblici, c’è comunque chi non nasconde qualche perplessità sui lavori ai quali potrà essere applicato.

I punti fermi riguardano le soglie: fino a 150mila euro si procede con affidamento diretto; da 150mila euro a 1 milione, la procedura negoziata senza bando prevede l’invito di 5 imprese.

Numero che sale a 10 per i lavori sopra il milione di euro e sotto la soglia Ue di 5,38 milioni. Cifre che permettono agli uffici tecnici di fare importanti balzi in avanti in materia di appalti, anche se la maggior parte dei Comuni inizieranno a vedere i benefici solo tra qualche mese, visto che al momento, soprattutto a causa dei tempi stringenti dettati del Pnrr, per la maggior parte dei lavori è già partita la fase di gara. Ma guardando al futuro è difficile nascondere la soddisfazione per l’assessore ai Lavori pubblici di Macerata, Andrea Marchiori.

«Via la burocrazia cattiva»

«Una eccellente iniziativa - commenta - sicuramente volta a togliere quella burocrazia cattiva che rallentava e spesso impediva anche di cogliere opportunità e occasioni che venivano dalla Comunità europea. Responsabilizza chi fa e premia chi ha voglia di fare. In questo modo, soprattutto i sindaci dei Comuni più piccoli che sono meno strutturati hanno la possibilità di appaltare prima e meglio i lavori per il territorio». Marchiori mette anche a tacere le polemiche che in queste ore hanno riguardato i controlli sugli appalti. «Non si toglie spazio alla legalità: il nostro Comune si è dotato di un accordo quadro con la Guardia di finanzia per avere un controllo esteso sui lavori, semplicemente così si va più spediti». Gli fa eco il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, che ammette come sia «difficile commentare a poco tempo dall’uscita del Codice, ma da una prima analisi quello che emerge è la semplificazione che dà agli amministratori, e di conseguenza ai tecnici, maggiori margini di manovra». Ciarapica ricorda le difficoltà riscontrate fino a oggi.

Operazione snellimento

«Da vent’anni siamo in questo ambiente e ogni volta si parla di snellimento, ma spesso si è verificato l’opposto, siamo sicuri che stavolta non sarà così». Snellimento necessario, dunque. È questa la parola d’ordine per tutti i sindaci. Noemi Tartabini, primo cittadino di Potenza Picena dice infatti che «era necessario uno snellimento. Confidiamo nel fatto che il nuovo Codice si traduca in questo. Attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per la conferma di tutte le misure previste, ma al momento non possiamo che accogliere positivamente la riduzione dei livelli di progettazione da due a tre e la possibilità per i Comuni di procedere con affidamenti diretti fino a 150mila euro: sono due misure importantissime che indubbiamente andranno a diminuire i tempi di realizzazione di un’opera pubblica». 

Chi va controcorrente


La pensa diversamente invece il sindaco di Recanati Antonio Bravi. «Tanta propaganda - dice - ma poca sostanza. Da quanto ho appreso sembra che queste novità non si possano applicare al Pnrr. Ma in realtà è questo che rappresenta almeno il 90% degli appalti in essere e che richiedono tempi certi. Sembra che sia cambiato il mondo, ma nella sostanza è quasi tutto come prima. Vengono semplificati appalti semplici come quelli per le strade, ma in realtà non avevamo grossi problemi già da prima per questi lavori. I nostri problemi sono sui tempi stretti dell’Europa. Era lì che bisognava agire».

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