Spedizione punitiva armati di pistola taser. Tre giovani finiscono sotto processo, uno patteggia

Un'aula del tribunale di Macerata
Un'aula del tribunale di Macerata
di Benedetta Lombo
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 19:48

MACERATA - Spedizione punitiva armati di pistola taser: tre giovani a processo, uno patteggia. Il fatto risale al 28 febbraio del 2020. Quel giorno quattro giovani si erano recati a Montecassiano in auto per incontrare un ragazzo, durante il tragitto ebbero un diverbio con un automobilista e andarono dai carabinieri per riferire l’accaduto. Poco dopo raggiunsero il giovane e lo aggredirono.

 
L’accusa
Secondo l’accusa, ieri sostenuta in aula dal pubblico ministero Enrico Barbieri (il fascicolo è della collega Stefania Ciccioli) i quattro avrebbero aggredito e picchiato la vittima colpendolo alla testa con pugni e calci. Nel pestaggio uno dei quattro avrebbe utilizzato anche una pistola taser. A causa dei colpi ricevuti il giovane aggredito fu costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso e in ospedale i medici gli riscontrarono una serie di traumi e fratture. Lesioni che i medici giudicarono guaribili in 30 giorni.

Il giovane sporse querela e sull’accaduto indagarono i carabinieri della locale Stazione che dalle informazioni raccolte e dagli accertamenti svolti individuarono i presunti quattro autori nei giovani che quel giorno si erano recati in caserma: un guineano 25enne che vive a Macerata, due albanesi entrambi residenti nel capoluogo di 25 anni e 32 anni, e un ventenne treiese.

Tutti accusati in concorso di lesioni aggravate e porto illegale di arma in luogo pubblico (anche se la pistola taser sarebbe stata materialmente impugnata da uno degli albanesi) ieri per i quattro si è svolta l’udienza preliminare in Tribunale a Macerata dinanzi al gup Domenico Potetti.

Dei quattro uno solo ha chiesto di patteggiare, gli altri invece hanno scelto di non richiedere riti alternativi.

Così il giovane di Treia tramite il proprio legale Alberto Massi ha patteggiato con il pm 10 mesi di reclusione, pena sospesa, mentre per gli altri il giudice ha disposto il rinvio a giudizio. Il processo a loro carico si aprirà il 14 aprile 2023 dinanzi al giudice Francesca Preziosi. Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Emanuele Senesi e Roberta Ferracuti.

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