MACERATA - Bagni pubblici e parchi comunali. Sono queste le zone di Macerata in cui avviene maggiormente il consumo di droga secondo i bollettini settimanali di abbandono di siringhe che il Cosmari consegna puntualmente al Comune per favorire un maggiore controllo di aree specifiche della città. Grazie alla stretta collaborazione tra i due enti, si riesce così a mappare in quali zone pubbliche avviene il maggior recupero di siringhe gettate dai tossicodipendenti che ne fanno uso.
Secondo gli ultimi report l’area in cima a questa triste classifica è quella dei bagni pubblici di viale Trieste, seguita dai bagni di via Berardi.
«Bisogna fare grande attenzione a tutte le aree, specialmente a quelle in cui avvengono questi fenomeni – spiega l’assessore Renna –. Porto l’esempio della zona del monumento ai Caduti, dove abbiamo sistemato il verde e curato alcuni dettagli dopo le segnalazioni. Ora quella zona possiamo definirla come “bonificata”, in quanto di fatto ha cambiato pelle e si è perso quel senso di abbandono. Più spazi controlliamo e curiamo, più spazi togliamo alla malavita. Invitiamo anche i cittadini a segnalarci continuamente eventuali problematiche di questo tipo, in modo da poter informare le forze dell’ordine e far fronte a quante più situazioni di disagio possibili». In primis il Comune ha a disposizione il corpo di polizia locale, una nutrita squadra che si sta dando molto da fare negli ultimi mesi e che ha ricevuto anche personale a supporto. «A Macerata da questo punto di vista si sta facendo un grande lavoro, credo che abbiamo uno dei corpi di polizia locale più forniti delle Marche, con persone preparate e ultimamente anche nuovi innesti – prosegue Renna –. Sono arrivati infatti diversi ragazzi molto volenterosi che garantiscono un lavoro costante su temi come questi, ovviamente sempre in collaborazione con le altre forze dell’ordine. Siamo orgogliosi di loro». Sul consumo di droga purtroppo Macerata vanta numeri importanti, lo dimostrano ad esempio le overdose in serie avvenute in città nei mesi scorsi.
«Oltre al controllo, in mano al mio assessorato, è importante anche fare prevenzione – aggiunge Renna –. L’assessore ai Servizi Sociali Francesca D’Alessandro si sta dando da fare in merito e ci sta lavorando molto. Si tratta di un lavoro molto grande e molto profondo, purtroppo da fare spesso con pochissime risorse in quanto purtroppo la battaglia alla droga a livello di governo centrale non esiste. Si tratta di una vera e propria guerra culturale, la droga fa male e fa morire. Anche avere una singola overdose in tanti anni a livello cittadino è troppo, figuriamoci quando diventano più di una. Serve un cambio culturale, su questo siamo tutti d’accordo e noi come Comune mettiamo in campo tutte le nostre forze a disposizione – conclude Renna -. Finché sarò assessore combatterò fino all’ultimo su questo fronte».