MACERATA - Procedimento aperto e subito rinviato. È durata poco meno di mezz’ora, ad Ancona, l’udienza preliminare nata dall’inchiesta su presunte irregolarità nella catena dei sub appalti legati alla costruzione delle Sae nell’area del cratere sismico. Ieri mattina, per alcuni difetti di notifica è stato tutto rimandato al 7 febbraio. Ad almeno quattro indagati non sarebbe infatti arrivato il documento di fissazione dell’udienza, trattata per la procura dal pm Irene Bilotta.
In 34 rischiano il rinvio a giudizio: nel mirino degli inquirenti sono finite 19 persone e 15 società affidatarie dei lavori: riguardavano soprattutto la fornitura e la posa in opera degli infissi interni, l’installazione di portoncini blindati e accessori annessi, lavori relativi agli impianti tecnologici, la posa di pavimentazioni, pitturazioni esterne, impermeabilizzazioni del basamento del modulo abitativo.
Tra gli indagati spiccano il responsabile della Protezione civile David Piccinini, all’epoca dei fatti attuatore del piano per la costruzione delle casette, Lucia Taffetani, funzionario Erap e direttore d’esecuzione nell’ambito dell’accordo quadro per la fornitura delle strutture, il funzionario regionale Stefano Stefoni in quanto responsabile unico del procedimento, e Giorgio Gervasi, presidente del Consorzio Stabile Arcale, la rete di imprese scelta per fornire le soluzioni abitative d’emergenza. Il Consorzio stesso risulta essere indagato. Completano il quadro i legali rappresentanti delle ditte coinvolte.
A rischio anche tre aziende marchigiane, tutte del Pesarese.
Stessa linea tenuta dal legale Alessandro Lucchetti, difensore di Piccinini: «Il mio assistito ha eseguito in maniera rigorosa gli accertamenti che dovevano essere fatti. La vicenda è inserita in un regime giuridico speciale che è quello della Protezione Civile, che dunque segue regole speciali per poter intervenire in situazioni d’emergenza». Viene contestato l’affidamento dei lavori a ditte prive, per la procura, della certificazione antimafia o non iscritte alle white list della Prefettura o all’anagrafe antimafia relativo agli esecutori del sisma del 2016.
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