Poi attraverso il canale Western Union avrebbe versato ai minorenni somme di denaro convincendoli in questo modo a mostrarsi a lui senza indumenti con in vista gli organi sessuali e a inviargli foto intime. In totale sono quattro i ragazzini individuati come persone offese, tutti maschi e tutti di origine straniera.
«Presenteremo l'appello»
Il pubblico ministero Dicuonzo ha chiesto la condanna dell’imputato a sei anni e mezzo di reclusione, i difensori, gli avvocati Vittoria Fazio ed Ernesto Parisi, hanno chiesto l’assoluzione sostenendo l’estraneità del loro assistito alle accuse mosse: «Nel corso delle indagini – hanno sostenuto – non sono state trovate né foto né video, solo dei messaggi. Non c’è traccia neppure di passaggi di denaro. Nei confronti del nostro assistito ci sono solo le dichiarazioni dei ragazzi». All’esito della camera di consiglio il presidente del collegio, il giudice Roberto Evangelisti, ha letto il dispositivo: l’imputato è stato condannato per pornografia minorile nei confronti di solo una delle persone offese, è stato invece assolto da tutti gli altri reati contestati con la formula “perché il fatto non sussiste”. «Una volta lette le motivazioni, presenteremo il ricorso in Appello», hanno anticipato i difensori.