Smantellata la banda dei pusher nigeriani: 13 arresti e 5 denunce. Si erano riorganizzati dopo l'omicidio di Pamela

Smantellata la banda dei pusher nigeriani: 13 arresti e 5 denunce. Si erano riorganizzati dopo l'omicidio di Pamela
​Smantellata la banda dei pusher nigeriani: 13 arresti e 5 denunce. Si erano riorganizzati dopo l'omicidio di Pamela
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 04:31

MACERATA  - In treno, in autobus e i più fortunati in auto, arrivavano a Macerata, cedevano eroina a diversi tossicodipendenti e a fine giornata tornavano nel loro Comune a pochi chilometri dal capoluogo. Poi, dopo un periodo, venivano rimpiazzati con altri nigeriani provenienti da fuori provincia.

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Con questa tecnica del “mordi e fuggi” diciotto nigeriani hanno effettuato plurime cessioni di eroina dal gennaio del 2017 ad ottobre del 2020, ma sono stati tutti individuati dai poliziotti della Squadra mobile guidata dal commissario capo Matteo Luconi e segnalati in Procura. Per 13 di loro il gip Claudio Bonifazi ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere mentre gli altri cinque sono a piede libero. 


A richiedere le misure è stato il procuratore capo Giovanni Giorgio, che ha coordinato l’attività iniziata nel 2019 ad opera dell’allora questore Antonio Pignataro. «L’attività – ha commentato il procuratore - attesta il persistente impegno del personale della Squadra mobile, un impegno promosso dall’ex questore Antonio Pignataro ed ora proseguito con il nuovo questore Vincenzo Trombadore di contrasto alla criminalità extracomunitaria, in particolare quella nigeriana, in cui il personale della Squadra mobile si è specializzata».

Gli agenti della 4^ Sezione Antidroga della Mobile hanno ricostruito un giro di spaccio messo su da una rete di nigeriani a partire dal 2017.

Tra i 13 extracomunitari raggiunti dall’ordinanza c’era chi aveva spacciato circa 150 dosi e chi era arrivato a mille cessioni mettendo su oltre 25.000 euro. Ogni dose da mezzo grammo infatti veniva venduta a 25 o 30 euro e a volte riuscivano a vendere anche 20 ovuli al giorno. «Spacciavano in maniera capillare, trasportavano le dosi all’interno della bocca e in caso di controllo le ingerivano – ha spiegato Luconi –. Questo denota la scaltrezza e la pericolosità sociale degli spacciatori. Poi, il fatto che venissero spesso rimpiazzati rendeva difficile anche la loro individuazione».

Si muovevano tra via Merelli, la zona vicina al parcheggio dello Sferisterio, Santa Croce, nei pressi del Fontescodella, giardini Diaz, via Roma e via Velluti a Piediripa. I poliziotti della Mobile avevano iniziato a effettuare controlli in strada, nei parchi, nelle aree verdi della città e nei luoghi più frequentati dai giovani sequestrando modesti quantitativi di eroina. Tutti gli spacciatori individuati sono senza fissa dimora sul territorio nazionale, richiedenti asilo, e per una parte di loro la richiesta era stata rigettata. Nel corso dell’operazione, sono state eseguite mirate perquisizioni domiciliari, con il supporto di operatori dei reparti Prevenzione Crimine e dell’Unità Cinofili della Questura di Ancona, nei punti ritenuti di interesse investigativo in quanto frequentati dai pusher.


Tra quelli catturati, sabato scorso, c’è il nigeriano trovato a Trodica di Morrovalle che alla vista degli agenti aveva ingoiato 14 dosi ed era scappato in auto in una folle corsa con manovre azzardate mettendo a rischio l’incolumità degli automobilisti ignari di quello che stava accadendo. «La presenza di nigeriani a Macerata – ha spiegato il procuratore Giorgio - che purtroppo ha avuto il suo momento di triste fama in occasione dell’uccisione di Pamela Mastropietro, prosegue con modalità diverse rispetto al passato. Prima avevamo delle zone fisse, adesso, dopo l’attività di contrasto che ha portato a una cinquantina di misure cautelari, le modalità sono cambiate: gli spacciatori attuano la tecnica del “mordi e fuggi”, vengono da fuori, vanno in determinati luoghi che non sono al centro della città, vendono droga e tornano nei Comuni vicini, anche prossimi dove si appoggiano».

Un’offerta importante dovuta a una richiesta altrettanto consistente: «Il numero di consumatori di droghe leggere, pesanti e nuove droghe in questa provincia è significativo. Già altre volte abbiamo visto che Macerata ha un primato negativo. Come arresti in materia di droga siamo ai primi posti, testimonianza di un’attività di vigilanza del territorio. La domanda è elevata, ma i nigeriani non sono i protagonisti esclusivi della vendita di droga, loro a Macerata spacciano eroina, ma poi ci sono italiani, albanesi e di altre nazionalità. Il nostro compito è quello di svolgere un’azione repressiva, i cittadini pagano le tasse ed esigono che da parte nostra ci sia il massimo impegno cosa che c’è e che dovrà continuare

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