Parcaroli: «Rimpasto? No, squadra affiatata non si cambia. Gli assessori regionali a Roma riferimento per tutto il territorio»

Sandro Parcaroli
Sandro Parcaroli
di Lolita Falconi
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Domenica 28 Agosto 2022, 07:10

MACERATA - Fuori 28 gradi, è una mattinata calda di fine agosto. Nel suo ufficio il clima non cambia. Finestre aperte, vista sui Sibillini, caldo. «Non accendo il condizionatore, l’allarme per il caro bollette colpisce anche noi e siamo i primi a dover dare l’esempio. Personalmente sto attento pure a casa: quando mi faccio la barba, la mattina, ad esempio, chiudo sempre l’acqua. Un litro risparmiato a testa ogni giorno pensi quanto può fare»
 

Sindaco Parcaroli, al di là dell’esempio, ha in mente un piano di tagli per l’autunno? Come si muoverà?
«Sì, tireremo la cinghia. A partire dal riscaldamento per uffici pubblici e scuole. La priorità resta il benessere del personale e degli alunni, le famiglie non devono temere. Ma dobbiamo necessariamente tagliare gli sprechi e ridurre i consumi. Ho delle idee, dalla prossima settimana le svilupperemo».

 
Spegnerete anche i lampioni?
«Vedremo anche quello, anche se c’è da tenere conto della sicurezza per gli utenti della strada».
Siamo alla vigilia delle Politiche. Il centrodestra parte favorito. Lei che aria respira? 
«Da cittadino mi auguro come prima cosa che esca dalle urne una maggioranza netta, che si formi un governo che duri cinque anni. Se poi non va, tra cinque anni si può anche cambiare. Non mi piacciono gli inciuci di palazzo, i compromessi al ribasso». 
Tre assessori regionali in partenza per Roma. Non è un tradimento del mandato ricevuto dagli elettori?
«Io sono stato eletto per fare il sindaco e resto qui fino all’ultimo, credendo che sia giusto così. Per quello che riguarda gli assessori regionali in partenza, speriamo che vengano sostituiti da persone altrettanto valide. E sono convinto che loro diventeranno un punto di riferimento fondamentale per il nostro territorio a Roma».
Nel collegio per la Camera la Lega ha candidato l’ascolana Latini. Non era meglio un maceratese?
«Su questa polemica non voglio dire nulla. E’ una scelta non mia ma del partito. E comunque dobbiamo cominciare a ragionare diversamente. Non dire questo è di Macerata, quello di Ascoli. Tutti sono rappresentanti della nostra regione, basta campanilisti. Se vincerà il centrodestra avremo una linea diretta con Roma, avremo dei rappresentanti marchigiani autorevoli con cui parlare. Che si chiamino Carloni o Castelli, che siano di Ascoli o Pesaro poco conta. Sono marchigiani, li conosciamo. E’ logico che dovranno rappresentare tutta la regione».
Nessun parlamentare del cratere.
«Ma vale lo stesso discorso: saranno gli eletti a farsi carico dei problemi della ricostruzione. E mi faccia spendere una parola di elogio per il commissario Legnini: lo stimo molto, ha dato una svolta decisiva. Tuttavia sa qual è il grosso problema adesso?
Sentiamo...
«Se non ci danno soldi in più per gli appalti, le ditte rinunciano. Abbiamo già fatto diversi aumenti di prezzi ma ogni giorno qui la situazione peggiora. Abbiamo tanti progetti in elaborazione, con il Pnrr stanno arrivando moltissimi soldi, ma ce la faremo a spenderli se le ditte rinunciano? L’altro aspetto è che non abbiamo le persone negli uffici, mancano i tecnici». 
A proposito di Pnrr: l’opposizione sostiene che avete sprecato soldi per le fonti o altri progetti voluti dall’assessore Iommi. Che risponde?
«Che su 15 milioni di euro abbiamo dedicato alle fonti una piccolissima parte! Fonti che peraltro saranno un’attrattiva turistica, raccontano la Macerata del passato, valorizzeranno la nostra città. Dunque di che parlano?».
Lei è arrivato quasi a due anni di mandato. Ha in mente un rimpasto per la giunta?
«Squadra affiatata non si cambia. Gli assessori non li tocco. A volte abbiamo anche delle diversità di vedute, discutiamo pure in modo acceso ma poi arriviamo sempre a una decisione insieme. Questa è la cosa più importante».
Altra scelta che le contestano: le auto in piazza. A settembre scade l’ultima proroga. Prorogherà ancora?
«Certo. I parcheggi resteranno. Nel frattempo lavoriamo per il restyling della piazza (palazzo della prefettura, auditorium ecc) e per i nuovi parcheggi a Rampa Zara. Una volta che tutto questo sarà completato, allora sì che avrà senso liberare la piazza dalle auto. Per ora andiamo avanti così».
Nuovo ospedale: è calato il silenzio?
«No, si va avanti. Il percorso è tracciato, non si torna indietro. Lo faremo alla Pieve e sarà una chicca per tutto il territorio». 
Con gli omicidi di Civitanova, è tornato d’attualità il tema della sicurezza. A Macerata come vanno le cose?
«Abbiamo anche noi rafforzato i controlli, c’è una convenzione con Tolentino per i servizi con l’unità cinofila. Potenzieremo le telecamere. Ma la città è sicura e ci prepariamo finalmente a riaccogliere gli universitari dopo gli anni del Covid. Siamo pronti».
L’altra piaga è quella dei writers...
«Li staneremo.

E quando li avremo identificati, faremo loro pagare fino all’ultimo centesimo. Questa piaga va fermata. Intanto speriamo che con la convenzione che parte il 5 settembre i privati siano incentivati a ripulire le mura imbrattate per aiutarci a ridare decoro al centro».

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