​«Sequestrato, violentato e ricattato con un video hard», in due sotto processo

Il tribunale di Macerata dove si tiene il processo
Il tribunale di Macerata dove si tiene il processo
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 08:10


MACERATA - Portato in un casolare di campagna, picchiato, spogliato e violentato. Sotto processo due pakistani di 38 e 32 anni (il primo residente a Montecosaro, il secondo a Morrovalle) accusati di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, tentata estorsione, rapina e lesioni, tutti reati aggravati. Ieri si sarebbe dovuto aprire il processo a loro carico dinanzi ai giudici del Tribunale di Macerata in composizione collegiale ma per un legittimo impedimento di uno degli avvocati difensori l’udienza è stata rinviata al prossimo 25 gennaio. In quell’occasione la vittima si costituirà parte civile.

I fatti risalgono a giugno scorso, secondo la ricostruzione accusatoria i due, in concorso tra loro e con un’altra persona rimasta non identificata, avrebbero costretto con la violenza un connazionale di 21 anni a salire sulla loro auto e dopo averlo portato in un casolare in contrada San Claudio lo avrebbero colpito con schiaffi e pugni sul volto e sulla schiena.

Poi, dopo averlo spogliato per costringerlo a subire atti sessuali e dopo avergli sottratto il passaporto, il cellulare e la somma di 300 euro, avrebbero ripreso la scena con un cellulare.

Alla fine il tentativo di estorsione: uno dei due lo avrebbe minacciato dicendogli che se non avesse intimato ai suoi parenti di consegnare la somma di 3.000 euro alla propria famiglia in Pakistan, avrebbe diffuso il video in patria, umiliando lui e i suoi familiari. Il giovane però, nonostante lo choc e il dolore, approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini, era riuscito a fuggire e in strada aveva incrociato una pattuglia del commissariato di Civitanova. In inglese aveva provato a raccontare quello che gli era accaduto, i poliziotti lo avevano quindi accompagnato in commissariato dove, con l’aiuto di un interprete, era stato ricostruito l’accaduto: il giovane aveva detto di essere stato prelavato da due connazionali e di essere stato portato in un casolare in campagna.

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