Le nuove scuole sono ferme al palo, esplode la rabbia dei sindaci: «Caos burocrazia». Ma anche il costo dei materiali frena la ricostruzione

Il cantiere per la ricostruzione dell’Istituto Divini ancora fermo
Il cantiere per la ricostruzione dell’Istituto Divini ancora fermo
di Giulia Sancricca
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Martedì 26 Aprile 2022, 08:20

MACERATA -  «Scuole nuove e sicure dopo il sisma, ma a che prezzo?». Se lo chiedono amministratori, studenti e cittadini nel constatare che per le strutture scolastiche danneggiate dal terremoto e da ricostruire con i fondi della sisma bisognerà attendere anni. È ciò che emerge dai cantieri della provincia dove solo le scuole finanziate da donazioni private hanno potuto tagliare il nastro in tempi ragionevoli. Le altre, a quasi sei anni dalle scosse, sono ancora nella fase di progettazione e, per i cantieri avviati, c’è lo stop dovuto agli aumenti dei costi delle materie prime. Uno di questi è l’istituto Divini di San Severino.

Dopo la demolizione del vecchio stabile, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, il nuovo edificio di viale Mazzini aveva iniziato ad essere ricostruito, ma il ritrovamento di reperti archeologici, la rinuncia della prima impresa che si era aggiudicata l’appalto, la necessità di apportare modifiche al progetto originario e ora l’aumento dei prezzi delle materie prime, hanno complicato tutto fermando e bloccando a più riprese i lavori il cui costo complessivo si aggira sui 14 milioni di euro. 


«Il Divini per noi è la priorità – dice il sindaco Rosa Piermattei –.

Non vogliamo mollare. Da settimane registriamo uno stallo dell’impresa cui è stato affidato l’appalto. Speriamo che l’annunciato aumento del 20% del contributo previsto nell’ordinanza commissariale sull’aumento dei costi parametrici sblocchi tutto e si vada davvero verso la conclusione dell’opera. Quotidianamente seguo la questione insieme al commissario Legnini, che è più volte intervenuto in prima persona per trovare una soluzione. Purtroppo quello che possiamo fare non è molto perché ci sono tantissimi cavilli burocratici, la legge sugli appalti pubblici da rispettare, le tempistiche da osservare. Se chiudiamo il contratto, rifacciamo progettazione e gara, perdiamo almeno un anno di tempo e questo non possiamo permettercelo». 


Malcontento anche a Tolentino, dove il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha annunciato che il nuovo campus scolastico della città non sarà pronto prima del 2025. «Attualmente il progetto definitivo è in fase di verifica all’Ufficio speciale per la ricostruzione - dice - . Superata questa verifica si procederà con l’appalto integrato: significa che parteciperanno associazioni di imprese e di professionisti che sulla base del progetto definitivo elaboreranno quello esecutivo, in maniera che alla chiusura della gara si potrà iniziare direttamente con la posa in opera della prima pietra. È un lavoro di 23 milioni e mezzo di euro che richiede procedure di controllo molto più approfondite e fasi da rispettare». Nell’ammettere il ritardo, il primo cittadino ha più volte detto di «non aver fatto i conti con la burocrazia, eravamo certi che avrebbe assorbito meno tempo». Si procede a piccoli passi anche per la scuola Gigli di Recanati dove due gare di appalto sono andate deserte e si lavora ancora al progetto.

«Siamo all’aggiornamento del progetto in base al nuovo prezzario - dice l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Fiordomo - . I documenti sono all’attenzione del Gse per il bonus energia e dell’ufficio ricostruzione. Legnini ha aggiornato il costo aumentando lo stanziamento e in base a questo è stato aggiornato il progetto». La situazione si è sbloccata a Treia: anche qui i ritardi sono dovuti ai fondi stanziati, inizialmente insufficienti. «Noi abbiamo due poli scolastici inseriti nell’ordinanza speciale - dice il sindaco Franco Capponi -. Uno riguarda la realizzazione del polo della primaria e dell’infanzia di Passo di Treia e l’altro il polo di Treia per l’infanzia, la primaria e la secondaria di tutto il territorio comunale. Ammontano a circa 5 milioni il primo progetto e 15milioni il secondo. Per il primo è già fuori il bando della Provincia per ricercare lo studio di progettazione, mentre per il polo di Treia lo stiamo emanando. L’obiettivo è di avere i progetti entro fine anno per poi andare a gara ed iniziare i lavori nel primo semestre del 2023. Purtroppo le prime ordinanze del commissario non avevano previsto somme sufficienti alla realizzazione dei due plessi, così abbiamo dovuto attendere una ordinanza speciale che ha integrato i fondi necessari».

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