Scatta il riassetto dei reparti: stretta sulle attività di routine

Scatta il riassetto dei reparti: stretta sulle attività di routine
Scatta il riassetto dei reparti: stretta sulle attività di routine
di Luca Patrassi
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Domenica 8 Novembre 2020, 03:35

MACERATA  - Da domani stretta sulle attività di routine delle strutture ospedaliere. Definita nei giorni scorsi la griglia degli interventi al termine di un incontro guidato dal nuovo direttore medico del presidio ospedaliero unico Carlo Di Falco e che aveva come punto centrale la necessità di dare organicità e sistematicità alle dotazioni organiche mediche e del comparto delle due strutture dedicate al trattamento dei pazienti Covid positivi.

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Di Falco ha scelto i responsabili della gestione delle due strutture individuate per rispondere all’ondata pandemica che sono il Covid Hospital di Civitanova e la Palazzina ex Malattie Infettive di Macerata: per Civitanova i referenti sono Nadia Mosca (per le funzioni igienico-organizzative), Daniela Corsi (per i moduli di terapia intensiva) e Francesca Marchesani (per i moduli di terapia semintensiva), per Macerata il responsabile è Alessandro Chiodera. Il fabbisogno di personale medico: per il Covid Hospital per ogni modulo da 14 posti letto che viene aperto ci vogliono 10 medici per la terapia intensiva, 8 per la semintensiva e 7 per la terapia ordinaria o mista, per l’ex Malattie Infettive di Macerata, con i suoi 43 posti letto su due piani, sono richiesti 11 medici.

Il direttore Di Falco spiega pure con quali criteri ci si muoverà: «I direttori di dipartimento indicheranno i nominativi dei medici per la formulazione finale degli ordini di servizio. Trattandosi di una fase emergenziale non è esclusa da tale individuazione alcuna disciplina o specialità, fatta eccezione di quella oncologica ed ematologica. Il criterio da adottare nella individuazione dei medici è il seguente: disponibilità individuale, età anagrafica (dal più giovane)». Una nota economica, giusto per dire che è previsto il pagamento delle prestazioni aggiuntive già autorizzate. Poi il dottor Di Falco spiega che da domani cambia lo scenario: «potranno essere svolte esclusivamente le sedute operatorie in classe A (in genere le neoplasie, ndr), e le urgenze con anestesista in base alla seguente attribuzione: «Camerino, solo urgenze e una seduta di chirurgia a bassa complessità e piccoli interventi di ortopedia. San Severino, solo urgenze oculistiche e chirurgia oculistica ambulatoriale. Macerata, 15 sedute, più terapia del dolore e dermatologia. Civitanova, dieci sedute. A Recanati si conferma una seduta di dermatologia, di terapia del dolore e di oculistica, mentre viene interrotto temporaneamente l’ambulatorio chirurgico del sabato». 

Cambia anche l’attività ospedaliera nelle varie strutture.

A Camerino ci sarà «l’accorpamento della Chirurgia con l’Ortopedia sul piano della Chirurgia per un totale di sedici posti letto divisi al 50% con opportuna flessibilità. Contrazione degenze di Cardiologia a 4 posti letto da trasferire in Medicina, chiusura della Rianimazione mantenendo una presenza medica di anestesia e un infermiere h 24 per la gestione delle urgenze, utilizzando anche la pronta disponibilità. A San Severino viene sospesa temporaneamente l’attività di Week surgery, sospesa tutta l’attività chirurgica ad eccezione dell’Oculistica per le solo urgenze e la relativa chirurgia ambulatoriale.

A Macerata saturazione dei 43 posti letto della Palazzina Covid, accorpamento di Urologia con la Chirurgia sull’ala della Chirurgia per 30 posti letto, divisi tra 8 di Urologia e 22 di Chirurgia. Accorpamento della Ginecologia in Ostetricia per un totale di 47 posti letto. La Medicina A e B deve garantire una dotazione non superiore ai 24 posti letto ciascuno, comprensiva della Gastroenterologia e dell’Oncologia. La Geriatria si attesta su 19 posti letto. A Civitanova riduzione della Urologia (12 posti letto) e Chirurgia (20 posti letto). Accorpamento Otorinolaringoiatria con Ortopedia sulla Ora per un totale di 16 posti letto (6 di Ora e 10 di Ortopedia)». Da domani dunque gli ospedali dell’Area Vasta 3 cambiano forzatamente assetto, nella speranza che le misure adottate bastino a rispondere alla richiesta di ricoveri di malati Covid.

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