A Macerata si riparte con quindici posti letto per i contagiati Covid. Il primario Chiodera spiega perché

A Macerata si riparte con quindici posti letto per i contagiati Covid. Il primario Chiodera spiega la situazione
A Macerata si riparte con quindici posti letto per i contagiati Covid. Il primario Chiodera spiega la situazione
di Emanuele Pagnanini
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Sabato 21 Agosto 2021, 10:04

MACERATA -  Da lunedì torna operativa l’ex palazzina di malattie infettive a Macerata per ospitare pazienti covid. Dopo appena tre mesi di chiusura, la situazione dei contagi e dei ricoveri ha imposto il ripristino di una situazione di emergenza, o comunque di aggravio del lavoro.

«Ricominciamo – il commento del dirigente del reparto di malattie Infettive dell’Area Vasta 3 di Macerata, Alessandro Chiodera – da lunedì la palazzina sarà dedicata interamente alla cura di pazienti covid. L’organizzazione è la stessa che ha caratterizzato il periodo da ottobre a maggio scorso. Inizieremo ospitando una decina di pazienti. Credo che in questa fase saranno attivati una quindicina di posti letto. Speriamo che siano sufficienti. Chiaramente il problema non riguarda i letti ma il personale a disposizione che è sempre quello e che non è aumentato. Dovrà essere destinato alla palazzina covid con tutto ciò che ne consegue». 


Nei mesi più duri della pandemia, la palazzina è stata praticamente sempre piena. Occupati i 42 posti letto a disposizione. Ora riceverà i trasferimenti dai Pronto soccorso di Civitanova, Macerata (ieri 5 pazienti ognuno) e Camerino (un paziente). Reparti di emergenza che hanno funzionato come degenza covid. E che hanno fronteggiato situazioni imprevedibili, come l’ultima insensata paura che si sta diffondendo: quella che i medici trascurino i pazienti non vaccinati. Una teoria no vax smentita dai fatti e assolutamente da stoppare nella diffusione. 


«Rispetto ai mesi invernali – dice ancora Chiodera – dalle notizie che ho avuto dai colleghi dei Pronto soccorso, i pazienti hanno un’età media più bassa, tra i 40 e i 50 anni, e sono tutti senza copertura vaccinale, o solo con una dose. Qui, come l’anno scorso, arriveranno pazienti da curare in area medica. Quelli destinati alla terapia intensiva saranno invece trasferiti a Torrette o a San benedetto. Proprio ieri c’è stato un trasferimento di un paziente intubato dal pronto Soccorso ad Ancona. Purtroppo sembra che le forme in chi necessita di cure ospedaliere siano piuttosto pesanti». Anche il primario non si aspettava una recrudescenza dei casi in agosto. «Però l’andamento dell’epidemia nelle ultime settimane non lasciava dubbi. Era necessario organizzare ricoveri in provincia. Però l’auspicio di tutti è di non avere un autunno come quello passato. Non resta che riporre tutte le speranze nel vaccino. I dati ci dicono che è molto efficace nell’evitare forme gravi e i ricoveri ospedalieri. La campagna vaccinale deve continuare su questi ritmi in modo da avere una certa immunità a settembre per gran parte della popolazione». 


Intanto in provincia negli ultimi giorni la curva epidemica ha iniziato a flettere verso il basso. Ieri, con i 29 contagi, l’incidenza di casi settimanali è scesa a 95, per la prima volta sotto a 100 dallo scorso 7 agosto. Il picco di questa fase, una settimana fa con 125 casi a settimana ogni 100mila abitanti. Civitanova la città più investita dal contagio: il 14 agosto si contavano 251 positivi a fine giornata (ma durante gli aggiornamenti pomeridiani sono stati anche oltre 265). Ieri ne aveva 217, con una media di 5,1 ogni mille abitanti, in risalita rispetto a 48 prima (ne erano 196). Media alta anche per San Severino con 48 positivi, 3,9 ogni mille abitati. Macerata ne conta 89. Sono 15 i Comuni covid free.