MACERATA «Ricorso inammissibile», Maurizio Mosca resta in libertà. L’imprenditore maceratese: «È stato un accanimento nei miei confronti. Inaccettabile ed insopportabile. L’attesa è stata logorante e non auguro a nessuno di passare quello che ho vissuto io». Nella tarda mattinata di ieri gli ermellini hanno sciolto la riserva dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Chieti contro l’ordinanza con cui il Tribunale del Riesame di L’Aquila aveva revocato gli arresti domiciliari a Mosca.
L’imprenditore, indagato in una maxi inchiesta della procura di Chieti su più ipotesi corruttive nell’acquisto di valvole cardiache senza gara da parte della Cardiochirurgia dell’ospedale clinicizzato di Chieti, il 27 ottobre scorso era finito ai domiciliari. Per l’accusa avrebbe venduto alla Asl protesi valvolari denominate Perceval senza gara a un prezzo quasi doppio rispetto a quello medio di mercato e a fronte di questi acquisti l’imprenditore avrebbe fornito diverse “utilità” all’allora primario di Cardiochirurgia.
Tramite i suoi legali, Andrea Netti e Renato Perticarari, aveva presentato ricorso dinanzi al Riesame di L’Aquila che aveva annullato il provvedimento impugnato dagli avvocati rimettendo Mosca in libertà.
Sull’esito del ricorso anche i legali Netti e Perticarari hanno affermato: «Per quanto ci riguarda siamo estremamente soddisfatti del risultato raggiunto. Il ricorso era inammissibile prima che infondato e la Cassazione ci ha dato ragione già sulle questioni preliminari. Adesso continuiamo le indagini ed il lavoro difensivo a tutela dell’immagine di Maurizio che è innocente e non meritava nulla di tutto ciò che è accaduto».