Il rettore Adornato: «Ateneo in sicurezza e protocolli collaudati per le lezioni in aula»

Il rettore Francesco Adornato
Il rettore Francesco Adornato
di Giuseppe Porzi
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Lunedì 9 Novembre 2020, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 09:20

MACERATA - Stop & go per le lezioni in presenza all’Università. Lunedì scorso il presidente della Regione Francesco Acquaroli aveva firmato un’ordinanza che innalzava al 100% la didattica a distanza nelle Università per ridurre l’incidenza del contagio. Giovedì il governatore, d’intesa con i rettori marchigiani, ha emanato una nuova ordinanza per recepire le indicazioni dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, che consente lezioni in presenza per le matricole nelle zone gialle come le Marche. 

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«Ringrazio il presidente per la sua sensibilità politica. La ripresa delle lezioni in presenza è un gesto di fiducia che le Università devono ripagare con comportamenti responsabili», commenta il rettore Francesco Adornato. L’Università, quindi, si è subito attivata per riaprire le aule alle matricole, riprogrammando spazi e orari in modo da continuare a garantire il distanziamento e, in generale, la corretta applicazione dei protocolli per la sicurezza anti-Covid: sanificazione quotidiana, prenotazione obbligatoria dei posti, tracciamento delle presenze, obbligo di indossare la mascherina, dispenser di gel igienizzante, procedure per la rapida gestione di eventuali casi positivi. Si tratta di modalità già rodate, visto che l’Ateneo aveva riavviato la didattica in presenza dal 22 settembre scorso, dando la priorità a chi si iscrive per la prima volta a corsi di laurea triennali o ciclo unico, e integrando, per tutti gli altri iscritti, le lezioni frontali con servizi didattici online gratuiti. «Si è trattato di uno sforzo organizzativo, che ha mobilitato tutte le risorse umane, strutturali e finanziarie, comprese quelle straordinarie messe a disposizione dal Ministero dell’Università e della ricerca”, ricorda Adornato. Uno sforzo che è stato ripagato dalla fiducia dimostrata dagli studenti e dalle loro famiglie.

«Ad oggi abbiamo già superato il numero di matricole registrate complessivamente lo scorso anno, oltre 1.700.

Ho insistito molto sulla necessità di riaprire in presenza, senza se e senza ma, perché frequentare le lezioni è un dato costitutivo da secoli delle università, consente la socializzazione, lo scambio di emozioni e quello più banale degli appunti, la possibilità di crescere insieme, di confrontarsi, piuttosto che stare davanti a un video. Insomma, è la vita che si esprime in tutta la sua forza aggregante e luminosa». La frequenza in presenza ha un ritorno importante anche sulla vitalità della città. «C’è una ricaduta economica – sottolinea il rettore -, ma non solo: pensiamo anche all’impatto sociale, alla vitalità che i giovani esprimono, alla curiosità, all’aggregazione di forme generazionali e di culture diverse. Insomma, la presenza è università in quanto tale». 


L’ateneo aveva dovuto affittare anche nuovi locali privati da adibire ad aule, come il cinema Italia, il cinema Excelsior, l’Aula Sinodale e parte dell’ex Seminario vescovile, il teatro Don Bosco e il cinema Multiplex a Piediripa per 6.500 metri quadrati e una spesa prevista di oltre 250mila euro. Sono state potenziate, inoltre, le infrastrutture informatiche, reti e software per assicurare la frequenza anche a distanza, investendo circa 750mila euro a cui si aggiungono 150mila euro circa per interventi volti a garantire la sicurezza di studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo.


«Anche noi monitoriamo i dati della pandemia. Pur non essendo uno statistico, continuo ad avere un’ostinata fiducia nel futuro che saremo in grado di superare questa condizione di restrizione, nella consapevolezza che buona parte del risultato dipende dai nostri comportamenti, individuali e collettivi», conclude il rettore Adornato. 

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