Pellegrinaggio, marcia nella notte verso Loreto. La telefonata di Papa Francesco, ecco cosa ha detto

Pellegrinaggio, marcia nella notte verso Loreto. La telefonata di Papa Francesco, la Messa allo Sferisterio poi il cammino
Pellegrinaggio, marcia nella notte verso Loreto. La telefonata di Papa Francesco, la Messa allo Sferisterio poi il cammino
di Luca Patrassi
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Sabato 11 Giugno 2022, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 23:02

MACERATA - Il muro dello Sferisterio a fare da sfondo, il Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto torna forzatamente alle origini per effetto degli esiti della pandemia e della burocrazia legata al protocollo Covid. Duemila circa le presenze per l’edizione numero 44 partita ieri notte attorno alle 22 dallo Sferisterio. L’arena è apparsa in tutto il suo fascino, la musica è stata protagonista all’inizio con il coro di Comunione e Liberazione guidato dal maestro Luigi Baldassarri. In platea l’arrivo delle autorità, accolte dal sindaco Sandro Parcaroli. 


Tra gli altri il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli, il rettore di Unimc Francesco Adornato, la presidente della Cri Rosaria Ruiti Del Balzo.

Sul palco, con il presidente della Cei Zuppi, il cardinale Edoardo Menichelli, il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi e il direttore della manifestazione Ermanno Calzolaio. Particolarmente applaudito l’intervento del sindaco Parcaroli che ha invitato alla preghiera per la pace, nell’auspicio che in cammino ci siano anche ucraini e russi. Grande attesa per la telefonata di Papa Francesco che, puntuale, è arrivata. Anche stavolta si è rivolto al popolo in cammino, cosa che peraltro fa dall’anno della sua elezione: «Impariamo a vivere in pace, che questa guerra finisca. Camminando chiedete la pace per l’Ucraina e per la Russia. Il Signore benedica tutti, pregate per me per favore».

Di grande forza l’omelia del cardinale Matteo Maria Zuppi: «Perché camminare insieme? Perché siamo un popolo e non delle isole; perché le distanze che la pandemia del Covid hanno provocato in questi due anni e ci hanno tenuto tanto fermi, ci spingono a contemplare la bellezza di essere insieme. Stasera camminano con noi i tantissimi che non hanno potuto farlo fisicamente, ma che sono uniti nello Spirito». Un richiamo indiretto alla guerra: «Camminiamo perché la vita stessa è un cammino, un pellegrinaggio meraviglioso e drammatico che ci porta ad attraversare anche le valli oscure ma sempre scoprendo il pastore che è con noi, l’unica vera sicurezza nella notte del potere delle tenebre».

Infine un richiamo diretto all’Ucraina: «Guardando quello che sta accadendo in Ucraina senza che si trovino soluzioni anche di tregua, verrebbe da dire che tutto è tragicamente possibile all’uomo, invece come dice il titolo del pellegrinaggio tutto deve essere possibile a Dio». Duemila pellegrini - almeno quelli registrati in partenza - in cammino nella notte verso Loreto pregando ed ascoltando tante testimonianze, un gesto che si ripete da 44 anni con la stessa firma organizzatrice di allora, quella di don Giancarlo Vecerrica, ora vescovo emerito di Fabriano Matelica, ma sempre con la stessa passione e con la stessa attenzione agli orari. In marcia insieme ai pellegrini anche Elena Mazzola, fondatrice in Ucraina di una comunità per ragazzi disabili.

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