In 130 da Papa Francesco: giorno storico per l’ateneo. Il rettore Adornato ha donato al Pontefice una foto d’epoca del San Lorenzo

In 130 da Papa Francesco: giorno storico per l’ateneo. Il rettore Adornato ha donato al Pontefice una foto d’epoca Fto gentilmente concesse da © Vatican Media del San Lorenzo
In 130 da Papa Francesco: giorno storico per l’ateneo. Il rettore Adornato ha donato al Pontefice una foto d’epoca Fto gentilmente concesse da © Vatican Media del San Lorenzo
di Giulia Sancricca
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Martedì 10 Maggio 2022, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11:09

MACERATA  - Un incontro nel segno del dialogo interculturale professato da padre Matteo Ricci. Nel 470° anniversario dalla nascita del gesuita, il cui pensiero è il principio ispiratore dell’Università di Macerata, una delegazione di 130 persone dell’ateneo ha incontrato Papa Francesco in udienza privata. (foto gentilmente concesse da © Vatican Media).  Ieri mattina, nella sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano, il sommo pontefice (in sedia a rotelle a causa del dolore che persiste al ginocchio destro) ha ricevuto il rettore Francesco Adornato, insieme a studenti, dottorandi, docenti e al personale tecnico amministrativo e bibliotecario, in rappresentanza di tutti i settori dell’ateneo. 


Una opportunità rara, quella concessa all’Università del capoluogo, che aveva fatto richiesta per l’udienza diversi mesi fa.

Quale momento migliore, d’altronde, se non quello in cui il mondo intero auspica proprio quel confronto tra popoli professato dal monaco gesuita e ricordato dal rettore Adornato nel suo discorso rivolto a Bergoglio. «Il lascito di padre Matteo Ricci - ha detto -, di cui il nostro ateneo ha fatto particolare tesoro, è stato quello della interculturalità, in un incontro di civiltà fino ad allora reciprocamente estranee e diffidenti.

Proprio da questo humus è cresciuta la cultura dell’accoglienza della nostra Università, oggi un crogiolo di lingue, culture, etnie, volti, esperienze di giovani studenti, dottorandi e visiting professor provenienti da tanti luoghi d’Europa e del mondo, Ucraina e Russia comprese, che ne fanno un campus internazionale incastonato nel centro storico. L’ateneo affronta la complessità del tempo presente con i saperi e il dialogo - ha aggiunto - e non è indifferente, né distante, davanti alla guerra scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina. Questo spirito di fraternità ci ha portati qui e ancor più ci spinge ad essere operatori di pace». A supportare questo pensiero, la presenza di una studentessa ucraina che ha donato al sommo pontefice la borraccia firmata Unimc con inciso “Papa Francesco” e una maglietta di radio Rum, sempre con il suo nome stampato sul retro. Una giovane conterranea del pontefice, invece, ha partecipato con la maglia della Nazionale di calcio Argentina con cui è stata fotografata insieme a Bergoglio.

Tra i doni più apprezzati, la riproduzione di una fotografia del 1945 della squadra di calcio Club Atlético San Lorenzo. Il rettore Adornato aveva saputo, parlando con Bergoglio, della sua passione per questa squadra e l’ateneo ha fatto sì, tramite un museo argentino, di ottenere una copia dell’immagine, poi stampata su tela, della formazione che il Pontefice vedeva giocare da bambino quando andava allo stadio con i genitori. Inoltre, gli è stata donata anche la cartografia di Matteo Ricci, a cura di Mignini, dall’Istituto Poligrafico dello Stato. Sulla scia dell’intervento di Adornato anche le parole del Sommo Pontefice che ha esortato a «maturare una cultura dell’incontro. E certamente l’Università è un luogo privilegiato per farlo. Macerata - ha ricordato - ha dato i natali a un grande “campione” di questa cultura che è padre Matteo Ricci. Lui è stato grande non solo per le cose che ha fatto e che ha scritto, ma è grande perché è stato un uomo di incontri, un uomo della cultura dell’incontro, un uomo che è andato oltre all’essere straniero: è diventato cittadino del mondo perché “cittadino delle persone”.

Mi congratulo con voi perché, non solo custodite la sua memoria e promuovete gli studi su di lui, ma cercate di attualizzare il suo esempio di dialogo interculturale. Quanto bisogno c’è oggi, a tutti i livelli, di percorrere con decisione questa strada. Quanto i poteri del mondo sono abituati alla strada dell’esclusione, alla cultura dello scarto. Invece c’è bisogno del dialogo». Nel pomeriggio la messa presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, concelebrata dal vescovo di Macerata Nazzareno Marconi ed animata dal coro Unimc.

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