Palazzo degli Studi ora cambia volto: aprono nuovi locali. Ecco le attività che si propongono

Palazzo degli Studi ora cambia volto: aprono nuovi locali. Ecco le attività che si propongono
Palazzo degli Studi ora cambia volto: aprono nuovi locali. Ecco le attività che si propongono
di Andrea Mozzoni
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Sabato 20 Novembre 2021, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 09:52

MACERATA  - Galleria Scipione si tinge di Basquiat. Nella riqualificazione commerciale del loggiato di Palazzo degli Studi, a Macerata, andranno a mescolarsi memoria e innovazione grazie alla riapertura dell’ex caffè Venanzetti. Locale che tra circa quindici giorni, tempo stimato per linaugurazione, prenderà il nome dell’artista statunitense amato dal nuovo gestore Marco Cecchetti. 

 
Scelta che si affianca in modo indiretto proprio allo spazio intitolato al pittore maceratese Gino Bonichi, uno dei maestri della Scuola Romana conosciuto come Scipione, ma non solo.

Infatti, Cecchetti ha da alcune settimane riaperto le porte di un’altra realtà importante nel centro storico (l’ex Maracuja), in piazza Vittorio Veneto, chiamandola Samo, altro chiaro riferimento alle origini del writer americano. Una narrazione suggestiva che ben si sposa con la pratica dei giorni nostri, ovvero l’obiettivo della Provincia, ente proprietario dei locali citati, di offrire nuove opportunità tramite quelli sfitti di sua disponibilità. Altri due spazi sono stati nel frattempo aggiudicati in via provvisoria al Palazzo degli Studi: l’ex Sportello dei consumatori (lungo corso Matteotti) da Fabio Pelicani, titolare della pizzeria Mc Fast; così come altri tre locali (tra i quali l’ex pizzeria e l’ex negozio di foto) a un gruppo di giovani impegnati nella valorizzazione dei prodotti tipici.

Ancora deserto per il momento, invece, il bando per l’ex boutique di borse e accessori Borbonese. «Sono contento del fatto che si aggiungeranno anche qui nuove aperture - ha detto Cecchetti -, l’offerta si amplia e può attirare più gente, i ragazzi, poi, (riferendosi ai suoi prossimi “vicini di casa”) sono bravi e faranno un buon lavoro. Per il locale ho scelto il nome Basquiat per una mia nota passione, pur mantenendo nell’insegna la dicitura “già Venanzetti”. Non ho voluto disperdere questo marchio importante per la città, tenendo fede però al mio stile che è rappresentato dal passato che abbraccia il futuro». 


Riserbo per ora sull’inaugurazione: «Dobbiamo decidere se fare come col Samo (un’apertura spontanea, senza preavviso, ndr.), con una cerimonia, oppure aprire e poi fissare l’inaugurazione formale in seguito, vedremo - ha continuato Cecchetti -, adesso sono concentrato sul completamento dei lavori e negli allestimenti che richiameranno anche l’Art déco». L’offerta sarà trasversale: «Colazioni, pranzi, cene - ha aggiunto - e molto sarà basato sulla mixology (in breve, l’arte del bere miscelato, ndr), non sarà un ristorante o un cocktail bar, ma tutto questo e molto di più verso la mia idea di bistrot».

La nuova linfa del Palazzo degli Studi (alcune stanze al piano terra sono state anche concesse per le trasmissioni di Radio “Rum” dell’Università) è vista con soddisfazione anche da Francesco Lattanzi, titolare dell’edicola di via Gramsci a pochi metri dal Basquiat: «Sono tutte ottime notizie e spero che anche gli ultimi locali rimasti vengano occupati presto, sembra che ora ci sia più interesse - ha detto -. L’ex Venanzetti che riapre è sicuramente il fatto più importante - ha sottolineato -, ora in centro servirebbe una diversificazione maggiore della tipologia dei negozi, anche se a mio parere i ristoranti non sono mai sufficienti. Mancano però tutti i lavoratori di un tempo in centro, penso al settore dei servizi, mentre pesa la chiusura della vicina ex palazzina della Banca d’Italia». Riguardo a via Gramsci «servirebbe tornare anche in parte al parcheggio veloce com’era in passato, fosse solo per mezz’ora».

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