Macerata, pauroso rogo alla Orim
Colonne di fuoco ed esplosioni

Il rogo alla Orim di Piediripa
Il rogo alla Orim di Piediripa
di Mauro Giustozzi
4 Minuti di Lettura
Sabato 7 Luglio 2018, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 18:01

MACERATA - Inferno di fuoco alla Orim di Piediripa. Un incendio di vaste proporzione ha colpito due capannoni dell’azienda che tratta rifiuti speciali ed ha provocato un grande allarme per la vastità e le dimensioni delle fiamme che hanno raggiunto anche una ventina di metri di altezza impegnando a fondo vigili del fuoco provenienti da tutta la regione a dare sostegno ai colleghi maceratesi. 

Le conseguenze 
Per fortuna non si sono registrati morti e feriti tra gli operai che erano all’interno dello stabilimento, anche se il rischio di inquinamento ambientale potrà essere scongiurato solo dopo che l’Arpam avrà effettuato le analisi di rito (bruciati solventi e magnesio). Una nuvola nera gigantesca si è alzata poco dopo le 16 dagli stabilimenti Orim di via Concordia, a Piediripa. Ed è scattato un maxi allarme che ha riportato alla memoria quanto accadde due anni fa al Cosmari. È stato subito un fuggi fuggi generale di chi si trovava in quell’area, sia residenti che soprattutto di lavoratori e di cittadini che erano lì per fare acquisti. Sul posto sono confluiti vigili del fuoco provenienti da tutta la regione: complessivamente sono stati impegnati 60 vigili del fuoco con 23 automezzi, in prevalenza autobotti, per riuscire a sedare le fiamme, impresa riuscita alle 19,50 quando il comandante dei vigili, Patrizietti, ha dato il cessato allarme.
Oltre 3 ore di caos, con la viabilità andata in tilt, forze dell’ordine impegnate a sigillare per diversi chilometri lo spazio attorno alla Orim in fiamme. Uno scenario dantesco, aggravato per alcuni minuti anche dalla pioggia che rischiava di far cadere a terra le particelle sprigionatesi nella nube. Sul posto immediato l’intervento anche di Arpam ed Asur, oltre che del sindaco Carancini e di diversi assessori.

 

Il  primo cittadino ha avvertito la popolazione via telefono di stare in casa e chiudere le finestre. A ruota le ordinanze di Montecosaro, Morrovalle, Corridonia, Monte San Giusto ed anche di Pollenza e Tolentino, sebbene queste ultime due località non siano neppure state sfiorate dalla nube. «Abbiamo anche avvisato i cittadini di stare in luoghi chiusi, tramite Alert System – ha detto Carancini -. Attendiamo che l’Arpam faccia le analisi e ci dia i risultati per capire che tipo di sostanze sono bruciate, ma al momento non ci sono indicazioni di pericolosità». La raccomandazione in questa fase, oltre che stare con le finestre chiuse, è quella di non raccogliere verdure e ortaggi dai propri orti o comunque di lavarle sempre bene sotto acqua corrente.
Mentre i vigili del fuoco lottavano contro le fiamme si apriva anche la Sala operativa unificata guidata dal prefetto Preziotti a cui partecipano tutte le autorità locali, le forze dell’ordine, Protezione civile, Asur e Arpam per monitorare l’evolversi della situazione. La Orim tratta rifiuti pericolosi codice 152 – ha sottolineato un esponente dell’Arpam - ma non sappiamo ora che stavano trattando di specifico. Due mesi fa avevamo fatto un’ispezione di diversi giorni in azienda per l’autorizzazione integrata ambientale e non avevamo rilevato alcuna criticità che si possa associare all’incidente odierno. Orim tratta materiali a rischio ma rispettando l’Aia».
Un tavolo che, poco dopo le 20, vedeva il prefetto annunciare che la situazione era sotto controllo. «Ora escono solo fumo bianco, vapore acqueo – ha detto - l’intervento è stato tempestivo e rispetto all’esperienza vissuta con il Cosmari lo spegnimento è stato rapidissimo. Tutta la zona (compreso il centro commerciale Valdichienti) è stata evacuata in tempi rapidi, non si sono segnalati feriti o malori. La direzione presa dalla nube è verso il mare e speriamo che prosegua così nelle prossime ore. È chiaro che per capire come si è innescato l’incendio e la situazione ambientale toccherà attendere i prossimi giorni ed a livello ambientale le analisi dell’Arpam».
Anche il comandante dei vigili del fuoco, Pierpaolo Patrizietti, raggiunge soddisfatto la sede del Soi. «L’incendio è stato spento in 3 ore lavorando sempre in sicurezza – ha detto - in un ambiente dove esplodevano fusti di continuo. Il problema è ora rappresentato dai bidoni delle sostanze solventi che se non vengono raffreddati possono causare nuove esplosioni». La Procura ha aperto un’inchiesta, i carabineri hanno sequestrato lo stabilimento.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA