Macerata, operazione alla prostata
andata male: l'Asur pagherà 700mila euro

Macerata, operazione alla prostata andata male: l'Asur pagherà 700mila euro
di Benedetta Lombo
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Sabato 15 Giugno 2019, 10:29
CIVITANOVA - Non può più avere figli dopo un intervento chirurgico alla prostata. Il risarcimento dell’Asur arriva dopo 13 anni, in totale circa 700mila euro. Il calvario di un magazziniere è iniziato nel 2006 quando l’uomo aveva 45 anni. Sposato e padre di una bambina, il 45enne si era rivolto all’equipe medica dell’ospedale di Macerata per sottoporsi a un intervento chirurgico alla prostata.
Gli era stata diagnosticata un’ipertrofia prostatica benigna e gli era stato consigliato di sottoporsi all’intervento. E così fece. Ma durante l’operazione qualcosa è andato storto. In base a quanto accertato successivamente, nel corso dell’operazione eseguita in via endoscopica, il resettoscopio aveva causato delle bruciature a livello del pene, provocando gravi e permanenti danni al paziente.
 
A seguito di quell’intervento, infatti, l’allora 45enne ha avuto difficoltà di minzione, disfunzione erettile e si è dovuto sottoporre ad altri tre interventi, due dei quali eseguiti in Germania. Ma queste ulteriori operazioni non gli avevano permesso di riguadagnare la possibilità di avere altri figli, con conseguenze non semplici da affrontare sia al livello psicologico sia, anche, nella sua vita sessuale. Per questo motivo si era rivolto agli avvocati Paolo Bacalini e Maurizio Vallasciani per ottenere almeno un risarcimento per ciò che gli era stato fatto. Tra l’altro l’uomo, che oggi ha 58 anni e vive con la sua famiglia a Civitanova, aveva anche sempre sostenuto di non essere stato correttamente informato sui rischi legati all’operazione. «Ovviamente tutta la famiglia, moglie e figlia – ha spiegato l’avvocato Vallasciani – ha subito da questa situazione gravi pregiudizi sia nella vita intra-familiare che sociale a seguito delle gravi lesioni riportate che sono state quantificate dai periti di parte». Nel corso del procedimento il Tribunale di Macerata affidò l’incarico al medico legale Giuseppe Fortuni di Bologna per effettuare una perizia e quantificare il grado di invalidità. Il professionista rilevò l’imperizia con cui era stato eseguito l’intervento che aveva provocato una grave invalidità individuata in oltre 50 punti. È stato così che il Tribunale ha condannato l’Asur al risarcimento del danno subito dal magazziniere e dai suoi familiari – che avevano già ricevuto un acconto di 150mila euro dall’assicurazione dell’ospedale – quantificandolo in 500mila euro oltre ai danni liquidati alla moglie e alla figlia, arrivando a un totale di circa 700mila euro.
Tra l’altro questo è stato uno degli ultimi casi in cui l’Asur era garantita da una compagnia primaria di assicurazione, mentre attualmente l’Azienda ospedaliera gestisce direttamente gli eventuali risarcimenti. La sentenza è stata emessa pochi giorni fa, a tredici anni dall’intervento. «Siamo sostanzialmente soddisfatti dell’importo totale – ha commentato l’avvocato Vallasciani –, ma abbiamo alcune riserve che andranno approfondite sul danno non patrimoniale risarcito alla moglie e alla figlia che a nostro avviso non è commisurato alla grave invalidità individuata dalla consulenza del perito del Tribunale anche in riferimento alla vita di relazione della coppia e pur anche di tutto il nucleo familiare».
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