Nuovo ospedale a Macerata, oggi lo storico accordo tra Regione, Comune e Asur

Nuovo ospedale a Macerata, oggi lo storico accordo tra Regione, Comune e Asur
Nuovo ospedale a Macerata, oggi lo storico accordo tra Regione, Comune e Asur
di Luca Patrassi
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 00:35

MACERATA L’appuntamento è per oggi, con inizio alle 10.45, negli spazi dell’auditorium della biblioteca comunale Mozzi Borgetti, in piazza Vittorio Veneto 2 a Macerata. Si tratta, come recita l’invito, della «firma dell’accordo tra Regione Marche, Comune di Macerata e Asur Marche per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata». Saranno presenti: Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, Francesco Acquaroli, presidente della Regione, Francesco Baldelli, assessore regionale alle Infrastrutture e all’edilizia sanitaria, Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità, Nadia Storti, direttore generale Asur e Nardo Goffi, direttore Dipartimento regionale infrastrutture, territorio e Protezione civile. 

 
L’attesa del cronoprogramma

La speranza è che ora ci sia un cronoprogramma chiaro.

Per ora, di chiaro ci sono i circa cinque anni passati a vuoto quando la Conferenza dei servizi indicò l’area della Pieve di Macerata per la realizzazione di un nuovo ospedale. Il centrosinistra ne ha parlato a vuoto per due-tre anni anni: da una parte la giunta regionale a guida Ceriscioli e l’Asur approvavano progetti e concessione ad Itinera, dall’altra la giunta comunale di centrosinistra a guida Carancini ha impiegato due anni per cercare di definire la variante urbanistica arrivando a ridosso delle elezioni del 2020, troppo tardi per fare qualcosa. Con il cambio di maggioranza la Regione cambia rotta e annulla la procedura di partenariato pubblico-privato: Macerata non sarà più il riferimento provinciale e si riduce di molto il numero dei posti letto. Anche con il centrodestra sono passati quasi due anni, finora senza un atto amministrativo concreto. Il sindaco Sandro Parcaroli dice che per porre il vincolo finalizzato all’esproprio occorre il progetto del nuovo ospedale. La Regione ha subito detto che per la realizzazione del nuovo ospedale sarà utilizzata la normale procedura di appalto. Dunque si parte da zero, oggi si assisterà alla firma del protocollo di intesa ed è possibile che i vertici della Regione qualcosa possano dire sui tempi e sui finanziamenti. Intanto c’è chi ha ipotizzato i tempi di un normale iter amministrativo.

Dalla progettazione al cantiere

Bisognerà fare la gara di progettazione per il progetto di fattibilità tecnica-economica, il bando, quindi alcuni mesi di tempo per l’aggiudicazione ai progettisti, poi l’avvio della progettazione, almeno altri 4-5 mesi di tempo e, se la progettazione va bene, successivamente si terrà la conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto, solo dopo il Comune potrà apporre il vincolo preordinato all’esproprio e nel frattempo dovremmo essere arrivati attorno a aprile-maggio del 2023. Poi ci sarà la gara per individuare l’impresa a cui affidare l’appalto integrato, altri 5-6 mesi, infine l’impresa deve dotarsi del progetto definitivo ed esecutivo, altri 5-6 mesi. Se non si profileranno intoppi la posa della prima pietra sarà nella primavera del 2025.

L’ipotesi sulla tempistica

Per i lavori sono ipotizzati tre-quattro anni, per la realizzazione della struttura edilizia, poi vanno fatte le gare per l’acquisto dei macchinari e definiti i collaudi. Anno di messa in esercizio, sempre che non ci siano problemi di alcun tipo tra progetti, appalti e lavori - fine 2028. Il piano finora annunciato dalla nuova giunta regionale vede per Macerata la realizzazione di un ospedale da 400 posti letto (oggi ce ne sono 365) per un costo indicato in 140 milioni di euro. Il progetto di Itinera prevedeva la realizzazione di un ospedale da 550 posti letto per un costo di 223 milioni, compresi i costi di 32 milioni per le apparecchiature sanitarie da realizzarsi in tre anni, il tutto in concessione di progettazione, costruzione e gestione per 27 anni con relative penali in caso di ritardi sui tempi di consegna. Secondo il centrodestra, il costo per la Regione era troppo oneroso e dunque ha pensato di affidarsi alle normali procedure di appalto senza ricorrere a procedure semplificate.

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