Nuova zona industriale: strada a tre corsie vicino allo svincolo della 77. Ecco come cambierà la viabilità

Nuova zona industriale: strada a tre corsie vicino allo svincolo della 77. Ecco come cambierà la viabilità
Nuova zona industriale: strada a tre corsie vicino allo svincolo della 77. Ecco come cambierà la viabilità
di Marco Pagliariccio
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Sabato 19 Giugno 2021, 05:45

MACERATA  - Questa sembra davvero la volta buona. Con l’apertura dei cantieri per il completamento delle vie di collegamento e la realizzazione della terza corsia su viale Pausula nel tratto tra l’Hotel Grassetti e la rotatoria del Corridomnia (nei pressi dello svincolo della superstrada), va verso la chiusura il versante “pubblico” dell’annosa vicenda della lottizzazione Conce.

Una questione legata all’ampliamento della zona industriale di Corridonia nei lotti di via Conce che ha ormai una storia lunga ben oltre un decennio. Un anno fa di questi tempi o poco più il sindaco Paolo Cartechini, il direttore dei lavori Mario Montalboddi e i rappresentanti del consorzio Eureka (quello che raccoglie le quattro aziende proprietarie dei lotti interessati, Faggiolati Pumps, Rema Tarlazzi, Lulè e Semproni) tagliarono il nastro del via dei lavori. 


Nel corso dei mesi tutto andato secondo i piani, ma ora siamo a un punto di svolta per l’area al confine con Macerata. «Finalmente abbiamo sbloccato, d’accordo con la Provincia, quanto previsto nel progetto, ovvero la realizzazione di una terza corsia sul lato della strada in direzione Macerata – spiega Montalboddi –. Un’opera fondamentale per alleggerire il carico di traffico che aumenterà sensibilmente una volta che le strutture produttive saranno ultimate e operative». Sarà una rivoluzione per la viabilità dell’area: in pratica i mezzi che arriveranno dalla superstrada e dovranno dirigersi verso gli stabilimenti che verranno dovranno imboccare la nuova strada che taglia il boschetto dell’acquedotto, mentre per uscire transiteranno lungo via Murri, si immetteranno sulla provinciale con l’obbligo di entrare nella rotatoria del Corridomnia per poi uscirne e riprendere verso la superstrada. 


«È uno studio che facemmo già in sede di variante al Prg, quindi parliamo del 2009 – continua l’architetto che ha seguito da vicino l’intero progetto –. La nuova strada realizzata ex novo che passa tra l’hotel e l’Apm è praticamente completata, verrà aperta a breve, mancano soltanto alcune rifiniture.

Per l’ampliamento della provinciale speriamo di riuscire a partire prima delle ferie di agosto, ma in ogni caso ormai è questione di mesi». La partita delle opere di urbanizzazione esterne fu uno dei nodi cruciali della vicenda. E nel corso degli anni sono state più volte riviste e rimodulate. «Originariamente, la rotatoria di fronte al Corridomnia, poi realizzata da Alfio Caccamo in solitaria, doveva essere fatta insieme dal proprietario del parco commerciale e dal consorzio Eureka proprio perché le due operazioni erano iniziate in parallelo – ricorda Montalboddi – invece poi questa lottizzazione incontrò diversi problemi e allora si cambiò strada». 


«L’allora sindaco Nelia Calvigioni - continua Montalboddi - spinse per affidare la realizzazione della rotonda al Corridomnia e la quota che i privati del consorzio dovevano destinare all’opera furono dirottati altrove, divisi tra la realizzazione del centro sociale in zona Beati e alcune asfaltature. Questi ultimi due sono ormai ultimati e l’intera vicenda sembra finalmente giunta nella fase finale, almeno sul fronte pubblico. Ma anche per quanto riguarda la situazione interna ai lotti siamo a buon punto, manca praticamente solo un parcheggio: una volta completata la viabilità non ci vorrà molto per far partire la realizzazione dei capannoni». Laddove oggi ci sono solo campi incolti tra qualche anno sorgeranno almeno due grandi capannoni: quello della Faggiolati Pumps, che trasferirà la produzione da Sforzacosta alla nuova struttura, e quello di Rema Tarlazzi, che invece vi realizzerà il suo centro logistico. Più nebulosa invece la situazione degli altri due lotti, di dimensione più ridotta rispetto ai primi: l’azienda di abbigliamento Lulè e la Semproni, impresa controllata dalla Lube. «Due ditte che sono rimaste scottate da queste lungaggini, perché all’epoca avevano volontà di investire e oggi, a quanto mi risulta, non più», chiude Montalboddi. Il prezzo della burocrazia. 

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