La nuova sfida del commissario Legnini: «Riuso delle macerie nei cantieri post sisma»

La nuova sfida del commissario Legnini: «Riuso delle macerie nei cantieri post sisma»
La nuova sfida del commissario Legnini: «Riuso delle macerie nei cantieri post sisma»
di Mauro Giustozzi
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Sabato 23 Ottobre 2021, 09:45

MACERATA -  Impennata dei prezzi delle materie prime che sono anche introvabili sul mercato, saturazione delle imprese edili locali tra Superbonus e ricostruzione, la difficoltà nel portare vie le macerie dei privati e le lungaggini burocratiche nei pagamenti da parte degli istituti di credito. Questi alcuni dei temi affrontati da Giovanni Legnini, Commissario straordinario alla ricostruzione davanti alla platea degli associati di Confartigianato durante l’incontro su “Ricostruzione post sisma: Ordinanza imprese e piani per la ripresa economica del territorio” che si è tenuta nella sede interprovinciale di Macerata. 


L’evento ha visto la partecipazione anche dell’Assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli, dell’ingegner Stefano Babini direttore Ufficio speciale ricostruzione, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ed i vertici dell’associazione col presidente regionale Giuseppe Mazzarella e quello provinciale Enzo Mengoni. A coordinare l’incontro il segretario generale di Confartigianato Giorgio Menichelli. «Voglio dare un messaggio di fiducia a cittadini, imprese e associazioni datoriali: -ha esordito Legnini- lo Stato c’è assieme alla Regione ai sindaci si sta procedendo nella ricostruzione, possiamo farcela perché le risorse ci sono altre saranno stanziate sulla legge di bilancio prossima per la ricostruzione privata. L’ordinanza imprese ha posto un tampone al rialzo dei prezzi parziale ma importante che aumenta il costo parametrico del prezziario su tutto il costo dell’intervento. Irrobustito il quadro finanziario dell’intervento di ricostruzione che usufruisce anche del 110%: ora si tratta di mettere mano alla revisione del prezziario ma attendiamo che la speculazione si plachi prima di concludere questo percorso». Nell’introduzione il presidente regionale di Confartigianato, Mazzarella, ha chiesto «di spendere i tanti fondi in arrivo a vantaggio dei territori il più presto possibile per dare fiducia alle popolazioni che vivono nei comuni del cratere sismico» mentre il sindaco Sandro Parcaroli ha ribadito «come sia importante fare squadra tutti assieme i soggetti interessati alla ricostruzione per affrontare unitariamente i problemi raggiungere l’obiettivo finale». 


Sulla saturazione degli impianti che trattano le macerie dei privati ecco quello che ha in mente il commissario Legnini. «Fermo restando che la competenza e l’individuazione dei siti dove collocare le macerie spetta a Regioni e Province –ha proseguito- noi vorremmo fare un’altra operazione, quella legata al riuso delle macerie: innanzitutto negli stessi cantieri e poi materiali triturati e riutilizzati verso altre direzioni come sottofondi stradali.

Questo secondo aspetto potrebbe rientrare nel Pnrr con incentivi finanziari alle imprese per acquistare dei trituratori».

Sulla questione si è soffermato pure l’assessore regionale Guido Castelli. «Quello delle macerie e dell’aumento dei prezzi delle materie è un problema, poi è necessario sollecitare il governo affinchè arrivi la proroga del Superbonus fino al 2023 per tutti i residenti nel cratere –ha sottolineato Castelli- che aspettano di poter afferire gli accolli richiesti a questa forma di finanziamento. Crediamo che non si debba perdere fiducia questa è la strada giusta per ricostruire». Tra i problemi sollevati dagli imprenditori edili quelli legati ai pagamenti delle banche, più lunghi rispetto a quanto fa l’Usr, della congruità col Durc che rischia di creare rallentamenti amministrativi e dei tempi lunghi per reperire i materiali, fino a 4 mesi ad esempio per gli infissi. «Abbiamo abbassato a circa venti giorni il pagamento dei lavori – ha ribadito il direttore dell’Usr, Stefano Babini- puntando sulla semplificazione delle pratiche il più possibile. Sulla ricostruzione la sfida che ci attende nei prossimi mesi sarà quella di porre mano ai borghi dei centri storici, nelle zone rosse dove spesso è necessario anche l’intervento della Soprintendenza».

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