«Una nuova scuola al posto dei giardini? Lì non la vogliamo». I residenti del Rione Marche all’attacco: «È uno dei pochi spazi verdi, lasciatelo»

Una via del rione Marche
Una via del rione Marche
di Luca Patrassi
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Martedì 26 Ottobre 2021, 10:31

MACERATA  - L’appuntamento per i residente del Rione Marche è ai giardini di via Ancona, «il luogo del delitto». Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori pochi giorni fa hanno annunciato i contenuti del piano di edilizia scolastica, compresa l’idea di uno spostamento della scuola di via Mameli appunto in via Ancona, costruzione ex novo al posto dell’area verde. Quanto basta a scatenare le proteste, si è mosso inizialmente i consigliere comunale dem Maurizio Del Gobbo e stamattina una quarantina di residenti si sono trovati per spiegare il loro dissenso.
 
Ad aprire i lavori dell’incontro ieri mattina è stato Maurizio del Gobbo, che ha sottolineato di partecipare in qualità di residente della zona, «nessuna implicazione politica, il comitato ha un fine sociale ed è scollegato dai partiti». «A fine settembre siamo venuti a conoscenza del piano di edilizia scolastica che tra gli otto progetti prevede il trasferimento in via Ancona della scuola di via Mameli. Nuova costruzione nell’area dei giardini, un’area di mezzo ettaro che ci sta particolarmente a cuore essendo l’unico spazio verde del rione. Si sta costituendo un comitato, fase seguita dall’avvocatessa Sonia Fazi, è partita una raccolta di firme per contrastare la decisione annunciata dall’amministrazione comunale. Contrasteremo questo progetti in tutti i modi e con tutti i mezzi a disposizione, peraltro si parla di cancellazione di un importante spazio verde pur essendoci varie soluzioni alternative. La prima è il centro sociale di via Alfieri, ora sottoutilizzato e in stato di incuria: peraltro in passato era sede di una bellissima scuola materna. Poi ci sono due aree private sulle quali credo sia possibile aprire un confronto con i proprietari e sono l’area ex Canovari e quella sede in passato della ex Gastor. Dunque non siamo quelli che dicono no a qualunque proposta, pur negativa, abbiamo avanzato delle soluzioni per arrivare a un risultato condiviso: non siamo assolutamente contrari alla realizzazione delle scuole, siamo contrari a questa scelta, le scuole si costruiscano in aree idonee». 

L’avvocatessa Sonia Fazi: «Una scelta illogica, si va ad ingolfare un’area già satura per la presenza di servizi, l’Inps, il Tribunale e l’oratorio dei Salesiani per citarne alcuni. Vorremmo sapere come l’amministrazione è arrivata a questa ipotesi, quali valutazioni ha fatto, con quali criteri e come è stata motivata la scelta. Se costruiscono una scuola in un’area verde, con la stessa logica possiamo aspettarci qualcosa ai Giardini Diaz». Chiusi i primi due interventi, quelli dei promotori del comitato, diversi sono stati i residenti della zona che hanno fatto sentire l’opinione in proposito. 

Clima propositivo, tendente alla ricerca di una soluzione.

L’unico che affonda il colpo contro l’assessore Andrea Marchiori è Uliano Salvatori, residente della zona ed iscritto di Forza Italia: «Ognuno ha la sua appartenenza politica, questa è una battaglia di popolo. L’assessore comunale dovrebbe dimettersi solo per aver pensato una roba di questo tipo. Il sindaco dove sta? Siamo pronti a tutto, a fare manifestazioni, occupazioni, catene umane». Egidio Apolloni sottolinea un altro punto: «Non è vero che qui non viene nessuno, chi lo dice sostiene il falso. E’ un punto di ritrovo, i ragazzi ci organizzano anche i compleanni». Un altro tema lo tocca Rosella Ancillai: «A scuola ho fatto un progetto legato alla sostenibilità ambientale, ora questa vicenda mi sembra paradossale. Tolgono uno spazio verde per costruirci». Insomma una politica che si muove al contrario rispetto ai temi nelle agende mondiali, piantumazioni e tutela de verde abbattendo non gli alberi ma gli indici di consumo del territorio. Una quarantina le persone presenti all’incontro di ieri mattina nello spazio verde di via Ancona, la protesta - e la relativa raccolta di firme - è partita e qualcuno chiede subito un incontro chiarificatore con l’amministrazione comunale.

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