A denunciare questi casi anomali è l’avvocato Carlo Francesco Chiarolla, consigliere comunale a Muccia, dove sino ad ora ne sono arrivate circa un’ottantina: «Le cartelle - spiega il consigliere comunale - invece di essere recapitate ai diretti interessati vengono notificate alla casa comunale dove praticamente nessuno ne viene a conoscenza. Stipate negli archivi rimangono inerti fino a diventare inimpugnabili ed il presunto debitore se ne accorge solo nella fase esecutiva, al momento del preavviso del fermo amministrativo del mezzo o del blocco del conto corrente. È stato asserito che gli addetti notificatori si recherebbero presso gli immobili inagibili dove gli sventurati hanno registrata la vecchia residenza e, non trovando nessuno, notificherebbero il tutto presso la casa comunale.
Il presunto debitore
Il presunto debitore non lo viene a sapere a meno che non controlli l’albo pretorio o passa per caso in municipio, spiega Chiarolla: «E il destinatario? Se è fortunatissimo quel giorno si reca casualmente in municipio e casualmente legge le pubblicazioni o, sempre casualmente le cerca sul sito web dell’amministrazione. Per legge il responsabile comunale non ha nessun obbligo di avviso, altrimenti non c’è scampo. Trascorrono inutilmente i 60 giorni per l’opposizione e il destinatario ignaro è compromesso nel suo diritto di difesa. Le cartelle vengono pubblicate anche per i defunti e i parenti ignari che accettano l’eredità potrebbero trovarsi un bel fermo amministrativo sulla propria auto senza sapere perché. Un consiglio? Andate nel vostro Comune a chiedere informazioni se c’è qualcosa su di voi o sui vostri parenti anche se deceduti negli ultimi 7 anni».
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