Compromesso tra Comune e titolari dei locali sulla movida: chiusura dei locali alle 2 e niente mascherina all'aperto

Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli
Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli
di Mauro Giustozzi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Settembre 2021, 08:05

MACERATA - Movida del giovedì, si cambia: sparisce l’obbligo della mascherina da portare anche all’aperto e soprattutto la chiusura di bar e ristoranti viene posticipata di un’ora e quindi potranno chiudere alle 2. Questa, in estrema sintesi, la nuova ordinanza firmata ieri dal sindaco Sandro Parcaroli che annulla la precedente e viene incontro ad alcune richieste che si erano levate da parte dell’Associazione commercianti all’indomani del primo giovedì di movida in cui erano scattate norme molto stringenti, tra le quali appunto la chiusura all’1 dei locali e l’obbligo di mascherina anche all’aperto nel centro storico. 

 

Di qui la presa di posizione degli esercenti di bar, ristoranti e pub del centro che avevano registrato forti cali negli incassi nella serata clou della settimana, quella del giovedì legato alla movida giovanile e, in futuro, di quella universitaria.

Con tanti clienti dei locali che erano rimasti stupiti di questa situazione, molti non ne erano proprio a conoscenza. Il pressing dei commercianti, prima con l’assessore alle Attività produttive Laura Laviano e successivamente nell’incontro avuto col sindaco Parcaroli e l’assessore alla Sicurezza, Paolo Renna, alla fine ha sortito in parte gli effetti sperati, con un cambiamento nell’ordinanza sindacale che è stata resa nota nel pomeriggio di ieri e che ridisegna obblighi e divieti per la movida del giovedì sera che scatterà sin da domani.

«In seguito al servizio espletato dalle forze dell’ordine nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 settembre – si legge nella nota emessa dal Comune di Macerata - e considerato l’incontro pubblico svoltosi nella mattinata di lunedì tra gli operatori economici e l’amministrazione comunale, il sindaco Sandro Parcaroli ha firmato una nuova ordinanza (che annulla la precedente) relativa alle misure che riguarderanno le serate dei giovedì e il contestuale contenimento dell’emergenza pandemica. Dal 16 settembre al 16 ottobre è disposta la chiusura delle attività di tutti i pubblici esercizi di alimenti e bevande, ubicati su tutto il territorio comunale, entro le 2 del venerdì. Entro le 2.30 del venerdì i locali dovranno essere completamente sgomberi da clienti e avventori e, gli eventuali manufatti impiegati per l’occupazione di suolo pubblico, dovranno essere posizionati all’interno dei locali stessi o comunque essere resi inutilizzabili a chiunque».

Nella seconda parte dell’ordinanza firmata dal primo cittadino si pone l’attenzione sui rumori e sulla vendita di alcolici da parte dei locali dediti alla somministrazione di alimenti dentro le mura urbiche. «Dalla mezzanotte del venerdì fino alle 6, al fine di contenere l’inquinamento acustico e tutelare i residenti, -prosegue l’ordinanza- dovranno essere adottate le dovute misure per non rendere udibile la musica all’esterno degli esercizi. Dalla 2 del venerdì fino alle 6, è vietata la vendita per asporto e la somministrazione per il consumo al tavolo delle bevande alcoliche su tutto il territorio comunale.

Dalla mezzanotte del venerdì e fino alle 6 è vietata la vendita da asporto di qualsiasi bevanda contenuta in contenitori di vetro e di alluminio con riferimento a tutte le attività. Nello stesso orario è vietato a chiunque detenere qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie o contenitori di vetro o alluminio su tutto il territorio comunale. Le condizioni di lavoro e di accesso alle attività devono conformarsi a quanto stabilito dalle linee guida e nei protocolli statali e regionali per il contenimento della diffusione del covid-19. Tutti i giovedì, dalle 22:00 fino alle 2:00 del giorno successivo, è disposta la chiusura di via Don Minzoni per l’ingresso dei veicoli al centro storico». In quest’ultimo paragrafo viene arretrata di mezz’ora la chiusura dell’accesso dei veicoli nel centro rispetto al primo provvedimento del Comune. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA