Sferisterio escluso dai teatri storici, l'ira della Monteverde: «Parcaroli avrebbe dovuto incatenarsi»

L'Arena Sferisterio di Macerata
L'Arena Sferisterio di Macerata
di Giuseppe Porzi
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Lunedì 6 Giugno 2022, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 03:02

MACERATA  - «Secondo l’assessora alla Cultura, Katuscia Cassetta, nonché presidente del Consorzio Marche Spettacolo, lo Sferisterio “non è un teatro infatti si chiama Arena”, ha dichiarato in consiglio comunale. Per questo ha deciso di non candidarlo a patrimonio Unesco insieme a altri 62 teatri storici delle Marche nella lista dei teatri selezionati dalla Regione». La consigliera di opposizione Stefania Monteverde attacca duramente la giunta sulla mancata inclusione e soprattutto sulle ragioni che ne sono state date nella discussione in consiglio comunale. 

 

«Una teoria comica se non fosse grave per gli effetti sulla città e sul suo bene più prezioso - la bolla Stefania Monteverde -. Ogni cittadino maceratese si sta chiedendo come si può dire che lo Sferisterio non sia un teatro dopo cento anni di opera lirica, diciassette anni di Musicultura, spettacoli di ogni genere. Anche l’Arena di Verona, dunque, non può dirsi teatro, seconda l’assessora Cassetta». La Monteverde contesta anche una seconda ragione addotta dagli amministratori comunali sulle caratteristiche delle strutture comprese nell’elenco. «Non è vero nemmeno che non rientra nella lista perché non è un teatro all’Italiana, come sostenuto dalla stessa - insiste ancora la consigliera comunale di Ma»cerata Bene Comune -. Da nessuna parte nel protocollo della Regione si parla di teatri all’italiana come condizione per la candidatura, ma soltanto genericamente di teatri storici delle Marche, unici nel loro genere e nell’essere ancora patrimoni vitali per la comunità. Esattamente come lo Sferisterio». 

La lista Macerata Bene Comune ha annunciato di aver presentato la richiesta di accesso agli atti «per approfondire e verificare le interlocuzioni tra Regione e Comune» e intanto la Monteverde incalza assessore e sindaco affinché «spieghino perché lo Sferisterio non è un teatro storico. Davvero la città non comprende la mancanza di orgoglio di tutto il centrodestra, che giustifica la debolezza della scelta politica con un “mettiamoci il cuore in pace”, ripetuto in consiglio comunale». 

Ma non basta.

La consigliera definisce «incomprensibili gli argomenti dell’assessora alla Cultura, vaghi, non supportati da scientificità competente e autoreferenziali, senza nessun dialogo con la comunità, che pure è richiesto dal Protocollo regionale». Nel mirino anche il sindaco Parcaroli del quale definisce «grave il silenzio, mentre invece un vero sindaco maceratese si sarebbe incatenato alla Regione fino a che lo Sferisterio non fosse rientrato giustamente nella lista dei teatri storici candidati all’Unesco. Una scelta incomprensibile del governo di questa città, ancora una volta debole, che lascia tanta amarezza perché fa perdere un treno importante. A questo punto - conclude la Monteverde - , visto il no dell’amministrazione, occorre una mobilitazione della città, e non solo, perché lo Sferisterio è un bene unico, la sua candidatura a patrimonio mondiale dell’Unesco è un bene di tutti e per tutti. Raccolte di firme, articoli sulla stampa, sui social, convegni: continuiamo a sostenere questo dibattito per non lasciare nulla di intentato».

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