Oggi l’addio a Michele Sensini. Il fratello Mario: «Sommersi dai messaggi, ringrazio tutti»

Michele Sensini
Michele Sensini
di Monia Orazi
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Venerdì 1 Luglio 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 18:17

MACERATA - Si è svolta ieri a Camerino l’ispezione cadaverica sul corpo di Michele Sensini, 47enne guida escursionistica e giornalista, uscito in bici e poi scomparso nella zona delle Lame Rosse a Fiastra dalle 16.30 di martedì pomeriggio, ritrovato cadavere dai volontari della Protezione civile poco dopo le 20 di mercoledì sera, in fondo a un crepaccio.

Ad effettuare l’esame è stata il medico legale Ilaria De Vitis di Camerino. Sensini, per cause al vaglio dei carabinieri, mentre percorreva un sentiero in bici Mtb è precipitato per circa 150 metri in un canalone. È morto per un trauma toracico addominale dovuto alla caduta. 


Fissati i funerali, le esequie si terranno alle 20 al cimitero di Fiastra, l’escursionista sarà salutato con una cerimonia laica alle 18.30 nel giardino di famiglia a Moreggini di Fiastra.

Michele Sensini lascia la compagna Michela, un figlioletto, i fratelli Mario, giornalista di lungo corso e capo ufficio stampa del commissario Giovanni Legnini, e Angelo. I soccorsi erano scattati mercoledì attorno alle 12, coinvolgendo amici e conoscenti della vittima, soccorso alpino, forestali, carabinieri, vigili del fuoco, volontari di Protezione civile. La zona era stata setacciata palmo a palmo, anche con il supporto delle guide escursionistiche, di un’unità cinofila, dell’elicottero dell’aeronautica militare giunto da Cervia, che aveva sorvolato la zona per ricercare, con le sofisticate apparecchiature di bordo, il segnale del suo telefonino. Intorno alle 20, purtroppo, Michele Sensini era stato individuato in fondo a un crepaccio vicino al sentiero che porta alle Gole del Fiastrone. Le operazioni di recupero, complesse, si sono concluse intorno alle ore 23 di mercoledì. Il mondo degli appassionati della montagna è in lutto.

Tanti i messaggi di cordoglio ed i ricordi sui social per Michele, ex addetto stampa del Parco dei Sibillini, ora addetto stampa del Comune di Fiastra, guida escursionistica e accompagnatore di media montagna da tanti anni, originario di Roma, ma stava spesso a Fiastra e non perdeva occasione per organizzare escursioni sulle sue amate montagne. «Mio fratello conosceva benissimo i sentieri, è stata una disgrazia, era probabilmente andato a fare un sopralluogo per un’escursione - le parole del fratello Mario -. E’ scivolato in un punto aperto, lo hanno trovato i volontari comunali con il sindaco Sauro Scaficchia, li ringrazio tutti. Per me lui era il fratello piccolo, simpatico e buono, siamo sommersi da migliaia di messaggi di cordoglio, che testimoniano l’affetto che i tanti che lo hanno conosciuto avevano per lui. Ci danno forza in questo momento terribile, ringrazio tutti».
Ai familiari è giunto il messaggio di cordoglio del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini: «Il commissario e i colleghi della struttura sisma 2016 si stringono con affetto attorno a Michela, al piccolo Pietro e alla famiglia di Mario Sensini, per la dolorosa perdita di Michele, amato e conosciuto da tanti di noi. Nel ricordo del suo sorriso, della sua passione e impegno per il territorio dei monti Sibillini, proveremo a ricomporre, giorno dopo giorno, questa lacerante ferita, anche in memoria di Michele».

Cordoglio anche dal presidente Andrea Spaterna e dal personale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini: «Non avremmo mai voluto scrivere queste parole. Michele se n’è andato, lasciando un vuoto immenso. Il Parco e le montagne perdono un grande amico, perdono una persona di valore, generosa e sempre disponibile. Perdono un pezzo di sé, perché Michele era queste montagne, era Fiastra, era il Parco, dove ha lavorato per anni». 


In lacrime anche Sauro Scaficchia sindaco di Fiastra: «Non ho parole, per noi era come un fratello, era una figura importante e preziosa per tutto il nostro territorio, un validissimo collaboratore, benvoluto e stimato da tutti. Era un’ottima guida turistica, molto professionale come addetto stampa, era un ragazzo molto legato alla sua famiglia e alla comunità montana». Così lo ricorda la guida e amico Niko Orsini: «Ho sempre considerato il fatto che il mestiere del soccorritore in montagna mi avrebbe portato ad intervenire su un amico, ma onestamente non si è mai pronti». Poi «è finita con le lacrime di molti mescolate alle acque del lago, con lo sguardo al cielo a chiedersi se fosse davvero possibile».

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