Mense scolastiche, l'amara sorpresa con il flop di Macerata: perse 14 posizioni in classifica

Mense scolastiche, l'amara sorpresa con il flop di Macerata: perse 14 posizioni in classifica
Mense scolastiche, l'amara sorpresa con il flop di Macerata: perse 14 posizioni in classifica
di Giulia Sancricca
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Venerdì 18 Giugno 2021, 09:20

MACERATA -  L’indagine di Foodinsider.it sulle mense scolastiche in tempo di Covid, presentata nella sala stampa della Camera dei Deputati, non ha portato buone nuove a Macerata. A capo della classifica, infatti, c’è sì una marchigiana, ma si tratta di Fano: Macerata ha perso 14 posizioni rispetto al 2020, scendendo dall’undicesimo al venticinquesimo posto.

Un dato che non ha fatto piacere alla città, soprattutto perché stilato da una realtà considerata punto di riferimento nazionale sulla qualità delle mense scolastiche e che, oltre a premiare Fano, evidenzia Jesi al quarto posto, per la proposta, nel menù, di pesce fresco dell’Adriatico, ed Ancona al nono posto. Dopo Macerata, tra le marchigiane, resta solo Civitanova, 46esima, a pari merito con Arezzo. 


Ma ad accendere i riflettori sulla perdita riscontrata dal capoluogo è stata l’ex assessore all’Istruzione e attuale consigliere comunale per la lista civica Macerata Bene Comune, Stefania Monteverde: «L’indagine di Foodinsider - ha detto - conferma quanto i comitati dei genitori, e anche noi in consiglio comunale, stiamo dicendo da mesi: lo smantellamento delle cucine interne voluto dall’attuale amministrazione di Macerata e dall’assessore alla scuola, Katiuscia Cassetta, porta inevitabilmente ad una diminuzione della qualità del servizio. Da ex assessore alla scuola ho lavorato per anni a diversi progetti sul tema, ottenendo in premio oltre 400mila euro di finanziamenti ministeriali. La qualità delle mense scolastiche sono una cultura e un impegno costanti». Non si è fatto attendere, però, l’intervento dell’assessore Katiuscia Cassetta che rispedisce al mittente le accuse di chi l’ha preceduta, sollevando dei dubbi sulla buona fede dell’osservatorio.


«Dispiace constatare - afferma Cassetta - come i risultati emersi dalla classifica di Foodinsider sembrino dimostrare la tendenza a coltivare pregiudizi. Il menù infatti è lo stesso degli scorsi anni.

Cosa è cambiato? - si chiede - . Forse il colore politico dell’amministrazione che governa la città? Dispiace poi vedere un consigliere comunale ed ex assessore che strumentalizza tutto ciò, facendo finta di non sapere come funziona la classifica quando vi ha partecipato per anni. Se vogliamo credere invece nella buona fede dell’osservatorio - aggiunge - allora forse è l’ex assessore all’Istruzione che dovrebbe farsi qualche domanda sul proprio modo di amministrare, dato che il menù preso in considerazione è quello che lei ha scelto». Katiuscia Cassetta sottolinea alcuni aspetti: «Durante l’incontro al quale ho partecipato lo scorso 5 febbraio - dice - , dove lo stesso Foodinsider chiedeva la presenza di “personalità autorevoli sul piano scientifico o professionale”, è stata negata la partecipazione all’assessore Laura Laviano, veterinario, consulente di autocontrollo e responsabile qualità nel settore cereali, mentre si accettava quella dell’ex assessore all’Istruzione del nostro Comune». 


Quindi la risposta a Stefania Monteverde: «Lo stesso Foodinsider, nella relazione che accompagna la classifica, ha sottolineato che a Macerata si stiano “chiudendo delle mense” e come questo abbia suscitato “grande disappunto dei genitori”. Peccato però - prosegue la Cassetta - che queste siano insinuazioni, dato che è molto difficile pensare che la classifica stilata possa aver preso in considerazione gli ultimi mesi di attività del servizio di refezione scolastica». L’assessore specifica quindi il parametro su cui l’osservatorio si basa per la classifica: «Era il 9 aprile (due giorni prima era partito il nuovo modello di riorganizzazione) quando Foodinsider ha richiesto al Comune l’invio del menù delle nostre mense – precisa la Cassetta -. Ed è proprio il menù il parametro sul quale si basa la classifica dell’osservatorio in questione; non è di certo il gradimento dei genitori uno dei criteri di valutazione considerati nel questionario che sottoponeva 12 domande (11 sul menù e una sulla preparazione). Dunque - si chiede l’assessore - per quale motivo la relazione di Foodinsider fa riferimento a questo?».

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