Sanitari no vax sospesi dagli Ordini, i provvedimenti nei confronti di 26 medici e 35 infermieri

Gli ordini professionali hanno sospeso medici e infermieri no vax
Gli ordini professionali hanno sospeso medici e infermieri no vax
di Emanuele Pagnanini
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 08:11

MACERATA - Sono state firmate ieri le lettere di sospensione per 26 medici che non hanno completato il ciclo vaccinale. Un provvedimento assunto dall’Ordine dei medici di Macerata, ente che, come da disposizione risalente allo scorso 26 novembre, è competente in materia. Anche per quanto riguarda gli infermieri, territorialmente spetta sempre all’Ordine cui sono iscritti le eventuali sospensioni. In questo caso a rifiutare il vaccino sono 35 infermieri.

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Sono giunte al pettine le verifiche ed i controlli che si sono protratti negli ultimi mesi. Ad illustrare il lavoro, il presidente dell’ordine dei medici di Macerata, Romano Mari. «Oggi per essere medici bisogna rispondere ai seguenti requisiti: essere laureati, abilitati, iscritti all’ordine e, dallo scorso aprile, anche vaccinati. E per vaccinati si intende con ciclo completo, cioè le due dosi più il booster, oppure la malattia e poi le due dosi. Dal 26 novembre la competenza della verifica della copertura vaccinale è passata dalle Asl agli Ordini territoriali. La Federazione centrale, incrociando i codici degli iscritti con le piattaforme vaccinali, propone ad ogni ordine provinciale il report. Chiaramente poi spetta a noi il controllo e la verifica. Dopo il primo report, quello del 27 dicembre, abbiamo sospeso 6 medici. Ma si tratta di un lavoro sempre in itinere. Quindi, dopo i controlli di gennaio, risultano non aver adempiuto all’obbligo vaccinale altri 26 iscritti». Mari tiene a sottolineare come la maggior parte di essi siano in pensione. «Ci sono poi dipendenti dell’azienda sanitaria, alcuni liberi professionisti e qualche odontoiatra. Non ci sono medici di medicina generale in attività tra i sospesi, ma solo pensionati da molti anni». Ma i controlli proseguiranno, poiché nel frattempo ci possono essere medici cui scadono i termini entro i quali effettuare la terza dose, oppure quelli che nel frattempo hanno contratto il virus e il cui green pass scade dopo sei mesi. «Ma c’è anche un’altra scadenza – conclude Mari – entro il 28 febbraio devono essere riconvertiti in modalità telematiche tutte le esenzioni vaccinali cartacee. ma farlo devono essere i rispettivi medici di base o i medici vaccinatori». 
Sono 35, come detto, invece, gli infermieri sospesi. «Un numero costante da mesi e che rappresenta lo zoccolo duro di quelli che rifiutano il vaccino – spiega il presidente provinciale dell’Ordine, Sandro Di Tuccio – c’è stato un po’ di turn over, tra chi nel frattempo di è convinto e quelli che hanno contratto la malattia.

Disponiamo di un sistema nazionale “a semaforo”, per cui se accanto al nome compare la luce rossa, si dispone la sospensione, se invece da rossa passa a verde, torna in servizio nell’arco di 24 ore. Diciamo che queste 35 sospensioni ormai sono state ampiamente coperte. Certo è che, nella carenza cronica di infermieri, un impatto queste assenze ce l’hanno».

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