MACERATA - Dalla sua casa di Matelica all’ospedale di Macerata per una crisi respiratoria, nonostante l’anziano fosse in cura nella struttura sanitaria di Fabriano e quella risultasse più vicina. La figlia di Domenico Ausiello, un anziano di 84 anni morto il primo gennaio al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata, non si dà pace per quanto accaduto a suo padre e ha chiesto aiuto al Tribunale del Malato di Matelica «per evitare che quanto accaduto a mio padre succeda ad altri».
Il racconto di Paola Ausiello è arrivato - tramite il coordinatore del Tribunale del Malato di Matelica, Dante Reale - all’attenzione del presidente della Regione Francesco Acquaroli, dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, del sindaco di Matelica Massimo Baldini e dei due commissari rispettivamente di Ast 2 e 3 Nadia Storti e Antonio Draisci.
I familiari vogliono capire
I familiari non riescono quindi a comprendere i motivi per cui il paziente non sia stato portato all’ospedale più vicino. «La ferale conclusione del fatto - scrive Reale - ci induce a una inevitabile richiesta: se un professionista che ha il paziente in presenza ritiene la situazione grave, tanto da richiedere aiuto al pronto soccorso più vicino, può il professionista che riceve la richiesta negarlo in virtù di un protocollo? Vorremmo capire se c’è stato eccessivo zelo nell’interpretazione del protocollo da parte del professionista che ha negato il ricovero, o se il protocollo prevede categoricamente simili interpretazioni. Non si possono discriminare i cittadini in base ai confini territoriali o sanitari. Se Ausiello fosse stato cittadino di Cerreto d’Esi invece che di Matelica - la provocazione -, sarebbe stato soccorso circa due ore prima. Chiediamo al nostro sindaco di sollecitare chiarezza e soluzione per questo incredibile problema sanitario». Le aziende sanitarie territoriali 2 e 3 hanno avviato le verifiche interne. Per la zona maceratese, il direttore sanitario dell’Ast, Daniela Corsi, dice che «si stanno raccogliendo tutti i dettagli per sapere come sono andate le cose, anche insieme al direttore del 118 Ermanno Zamponi, e poi alla fine faremo una valutazione». Nadia Storti, commissario dell’Ast 2 chiarisce che «dai sintomi è emerso nel paziente un problema di tipo cardiologico per il quale era necessaria l’emodinamica. All’ospedale di Fabriano non c’è e se il paziente fosse stato accompagnato lì poi sarebbe stato trasferito ad Ancona. Dunque è stata scelta Macerata. È questo il protocollo a cui fa riferimento la dottoressa».