Ragazzino di 13 anni accusa madre e nonno di maltrattamenti. Il nuovo compagno della madre imputato di corruzione di minore

Un'aula del tribunale
Un'aula del tribunale
di Benedetta Lombo
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Martedì 8 Giugno 2021, 06:20

MACERATA - Ha accusato la mamma e il nonno di averlo maltrattato tanto da indurlo ad andare a vivere con il padre, mentre avrebbe detto che il nuovo compagno della mamma lo fece assistere mentre toccava e baciava sua mamma. Con queste accuse, mamma, nonno e compagno della mamma sono finiti sotto processo, i primi due con le accuse di maltrattamenti in famiglia, il terzo per corruzione di minorenne. Per la psicologa nominata dal Gip in fase di indagine, il ragazzo è attendibile. Sentita anche la zia: «Stavamo sempre insieme, non gli ho visto mai lividi o segni sul corpo, né si è mai lamentato con me di queste cose».


I due testimoni (entrambi dell’accusa) sono stati sentiti ieri dai giudici in composizione collegiale (presidente Andrea Belli, a latere Daniela Bellesi e Federico Simonelli) e dal pubblico ministero Stefania Ciccioli. I fatti oggetto del procedimento sarebbero avvenuti in un comune dell’entroterra nel 2015 dopo la separazione dei genitori del ragazzo che all’epoca aveva 13 anni.

Le dichiarazioni del minore vennero fuori nel corso del procedimento civile per la sua collocazione quando il ragazzino disse al giudice di voler andare a vivere con il padre perché la madre lo aveva picchiato più volte e, una volta trovato un nuovo compagno, sarebbe stato costretto a vederli mentre si baciavano.

Il giudice segnalò il caso alla Procura, in fase di indagini preliminari il ragazzino fu sentito in modalità protetta con la formula dell’incidente probatorio e in quella circostanza aggiunse ulteriori particolari: la mamma lo avrebbe picchiato più volte con schiaffi e pugni e gli avrebbe fatto sbattere la testa sul tavolo.

Lo avrebbe lasciato spesso a casa da solo, lo avrebbe minacciato per non fargli raccontare quello che accadeva al padre e imponendogli la presenza del nuovo compagno. Il nonno materno invece lo avrebbe seguito nei suoi spostamenti, impedendogli di uscire e di frequentare gli amici e, in alcune circostanze, riportandolo a casa contro la sua volontà. Ieri la psicologa nominata in occasione dell’incidente probatorio ha riferito che a suo avviso il ragazzino è attendibile, la zia invece ha detto di aver trascorso molto tempo insieme al minore, ma di non aver mai notato né segni di maltrattamenti sul corpo né segni di sofferenza. Gli imputati difesi dagli avvocati Alessandro Verdicchio e Paolo Cecchetti saranno sentiti il 28 giugno. Il ragazzino, nel frattempo diventato maggiorenne, è parte civile con l’avvocato Veronica Magnani del foro di Rimini.

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