Magnete sul contatore per ridurre i consumi: ristoratore condannato per furto di corrente

Il tribunale di Macerata
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Martedì 12 Aprile 2022, 08:15

MACERATA  - Con un magnete posizionato sul contatore avrebbe ridotto i consumi di energia elettrica del 98%, ristoratore condannato a sei mesi di reclusione, pena sospesa e 400 euro di multa. Era accusato di furto di energia elettrica Sandro Di Giandomenico, 41enne originario di Teramo. I fatti contestati risalgono a diversi anni fa. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo, in qualità di amministratore unico della pizzeria Gran Sasso di Civitanova, si sarebbe appropriato di 40.332 Kwh, attraverso la manomissione del misuratore di potenza.

Lo avrebbe fatto posizionando un dispositivo magnetico sulla parte superiore del contatore che avrebbe alterato la registrazione dell’energia consumata.

All’Enel era quindi risultata una riduzione dei consumi di circa il 98% da luglio del 2013 a gennaio del 2016 ed era partita una segnalazione all’autorità giudiziaria. All’esito degli accertamenti vennero contestati al ristoratore i prelievi irregolari di energia. Ieri la vicenda è finita all’attenzione del giudice del Tribunale di Macerata Barbara Angelini e del pubblico ministero Sabina Antognozzi.

A conclusione della requisitoria il pm, riconoscendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti ha chiesto la condanna dell’imputato a sei mesi di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di 400 euro di multa. La difesa, sostenuta dall’avvocato Vanni Vecchioli, ha rigettato gli addebiti, sostenendo che nel corso delle indagini non era stato appurato attraverso una perizia il nesso di causalità tra il magnete e il contatore, non sarebbe stato chiarito neppure come sarebbero stati calcolati i 40.332 Kwh e non sarebbe stato riscontrato neanche se nel periodo interessato il ristorante fosse stato aperto, né quanto abbia incassato e quindi lavorato.

Il giudice all’esito della camera di consiglio ha condannato l’imputato a sei mesi e 400 euro di multa. «I dati non sono riscontrati da nessun elemento oggettivo, si è arrivati a una sentenza di condanna su supposizioni. Faremo sicuramente appello», ha commentato l’avvocato Vecchioli.

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