MACERATA - Litigano, quando arriva la polizia lei minimizza, lui viene allontanato e lei ammette di essere terrorizzata dal compagno che stava scontando una pena residua in affidamento in prova. Due giorni dopo il magistrato revoca il beneficio e l’uomo finisce in carcere.
Venerdì scorso gli agenti della Squadra Mobile di Macerata hanno condotto in carcere a Fermo un 53enne maceratese. L’uomo doveva scontare un residuo di pena definitiva per truffa e a fine 2019, tramite il proprio legale, l’avvocato Gianluca Gattari, aveva chiesto e ottenuto dal magistrato di Sorveglianza di poter espiare la pena con una misura alternativa al carcere, ovvero in regime di affidamento in prova ai servizi sociali. Stava lavorando come muratore, avrebbe terminato a dicembre, ma mercoledì scorso la lite con la compagna.
Il fatto
La discussione è scoppiata a casa della donna che ha chiamato il numero unico di emergenza, il 112, e sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia.
Il provvedimento
La vicenda è stata dunque segnalata all’Ufficio di Sorveglianza di Ancona dove il magistrato Enrica Olivieri, considerato l’accaduto e il contesto in cui questo è maturato, ha ritenuto di dover sospendere cautelativamente la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali per evitare eventuali evoluzioni negative della vicenda e ha disposto l’accompagnamento del maceratese nell’istituto di pena più vicino.
Così venerdì scorso i poliziotti della Squadra Mobile di Macerata hanno prelevato il 53enne e lo hanno accompagnato al carcere di Fermo.