A 85 anni in arrivo la seconda laurea. Il record di nonno Italo: sarà anche dottore in Storia

Italo Spinelli
Italo Spinelli
di Mauro Giustozzi
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Venerdì 9 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:38

MACERATA - «L’Università di Macerata ha oltre 700 anni di vita ed essere il laureato più anziano in questo ateneo è motivo di orgoglio per me ma credo anche per l’intera comunità accademica». Il dottor Italo Spinelli da Finale Emilia, paese della provincia di Modena, concede il bis. A maggio compirà 85 anni e come regalo anticipato di compleanno si concederà la seconda laurea, a distanza di tre anni dalla prima. 

Il collegamento
Il 15 aprile, alle 14,30, sarà in collegamento online da casa con la commissione dell’Università di Macerata per l’esame di laurea in Storia, attorniato dai suoi tre figli, Paolo, Francesca, Alessandra. «Dopo festeggeremo, ma intanto sto ripassando la mia tesi in Storia contemporanea, e l’agitazione sale di giorno in giorno», racconta. La passione è la stessa di quando, tre anni fa, si laureò in Filosofia. Stavolta Spinelli discuterà, collegato da casa, la tesi dal titolo “Ricerca storica e risorse della memoria: i patrioti del basso polesine”, che ripercorre la vita dei patrioti della bassa modenese nel corso del 1800. «Ho riscoperto alcuni personaggi poco conosciuti – racconta l’ultraottantenne che da pochi giorni si è anche vaccinato contro il covid - uno dei quali è Andreoli, primo martire del Risorgimento, al quale dalle nostre parti sono state intitolate due scuole di musica. Poi Ugo Bassi, un prete gran predicatore che fu anche cappellano di Garibaldi. Infine i martiri di Belfiore, impiccati a Mantova. Tutti personaggi della bassa pianura padana. Il mio relatore sarà il professor Marco Severini». Una vita intera di fatica iniziata facendo il materassaio per poi a mettere mano ai motori dei trattori Fiat, a montarli e smontarli, chiave inglese alla mano. Italo il meccanico, giunto sulla soglia degli 80 anni è stato colpito da un dolore che sembrava senza rimedio, la perdita della moglie Angela con la quale aveva condiviso una vita intera. Alla fine ha trovato la cura: iscriversi alla facoltà di filosofia. 
«Tutto è iniziato nel 2014 alla scomparsa di mia moglie Angela –prosegue Italo Spinelli-, dovevo trovare una risposta alla morte di mia moglie. Risposta che ho provato a cercare nei libri e in un percorso rigoroso come gli studi universitari. Devo dire la verità, da giovane non mi piaceva studiare poi invece è cambiato tutto. Ho provato ad andare all’università di Ferrara dove però non mi hanno accettato per via del titolo di studio che avevo. Così ho provato con Macerata, ho inviato i documenti ed ho avuto la risposta positiva. Trovando poi nel rettore Francesco Adornato un grande uomo di cui sono diventato amico. Ma non solo lui direi tutto l’ambiente universitario, dai docenti ai “colleghi” studenti che ho avuto modo di incontrare quando venivo per gli esami». Per quanto riguarda le lezioni, invece, Italo Spinelli si è affidato esclusivamente a registrazioni video che l’ateneo gli ha fatto pervenire e su cui lui poi studiava per prepararsi agli esami. 
«Se una lezione non la capivo me la riguardavo e approfondivo – sottolinea - mentre per quanto riguarda gli ultimi esami, causa covid, li ho fatti a distanza come tutti gli altri studenti.

Come accadrà per la laurea giovedì prossimo. Non ci saranno tanti giornalisti e ben sette telecamere che ricordo seguirono la mia prima laurea ad Unimc. Ma i miei figli sì, hanno già preso permessi al lavoro per seguire questa mia seconda laurea in Storia. Peccato non poter tornare a Macerata, una città che conosco bene da Piaggia della Torre ai Cancelli. E quei viaggi avventurosi in treno di 5 ore per arrivare da Bologna a Macerata». 

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