Oseghale, il gip di Macerata ha archiviato l’indagine sui presunti complici dell'omicidio di Pamela Mastropietro

Oseghale, il gip di Macerata ha archiviato l’indagine sui presunti complici dell'omicidio di Pamela Mastropietro
Oseghale, il gip di Macerata ha archiviato l’indagine sui presunti complici dell'omicidio di Pamela Mastropietro
di Benedetta Lombo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Ottobre 2022, 01:05 - Ultimo aggiornamento: 09:25

MACERATA «Le indagini sono state esaustive ed approfondite e l’esito non concludente delle stesse non appare suscettibile di essere posto in discussione dalle diverse valutazioni espresse dalla difesa di parte opponente», perciò il gip ha disposto l’archiviazione nei confronti dei due gambiani di 23 e 27 anni indagati per concorso nell’omicidio di Pamela Mastropietro.  A chiudere definitivamente il procedimento a carico dei due extracomunitari difesi dall’avvocato Federica Nardi, dopo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura generale e l’opposizione presentata dai familiari di Pamela tramite lo zio, l’avvocato Marco Verni, è stato il gip di Macerata Claudio Bonifazi che ieri ha sciolto la riserva e notificato la decisione alle parti. Ma non finisce tutto qui. Il gip, infatti, contestualmente, ha disposto anche la trasmissione alla Procura della copia dell’atto di opposizione e delle memorie depositate dai familiari di Pamela il 29 marzo, l’8 giugno e il 12 ottobre scorsi per le valutazioni di competenza.

Si tratta di argomentazioni che i familiari hanno evidenziato e che riguardano «autonome denunce di reato – spiega il giudice - ovvero ad ulteriori elementi emersi e/o da rivalutare, secondo la tesi degli opponenti, per quanto riguarda le posizioni già archiviate di Awelima Lucky e Lucky Desmond nonché eventuali iscrizioni a carico di soggetti da identificare».

In merito ai due gambiani il gip ha rilevato, tra l’altro, che gli accertamenti sul posizionamento dei cellulari hanno escluso categoricamente la loro presenza in prossimità dell’appartamento di Oseghale e l’impronta di uno dei due in casa del nigeriano non è databile. Non sarebbe databile neppure il campione biologico ritrovato nell’appartamento se mai fosse dell’altro indagato (irreperibile e dunque impossibile ad oggi fare la comparazione con quel campione rilevato e rimasto non identificato).

Fissata l'udienza bis


Ma non è tutto sul caso dell’omicidio della 18enne romana avvenuto il 30 gennaio 2018 nell’appartamento preso in affitto da Oseghale in via Spalato. È stata infatti fissata l’udienza di appello bis dinanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Perugia. L’udienza si terrà il 23 novembre. Ai giudici umbri hanno rimandato i colleghi di Cassazione il 23 febbraio scorso quando hanno accolto parzialmente il ricorso dei difensori del nigeriano, gli avvocati Umberto Gramenzi e Simone Matraxia. Il giudizio d’Appello bis verterà sulla sussistenza o meno dell’aggravante della violenza sessuale sulla commissione dell’omicidio di Pamela. Se questa non dovesse essere riconosciuta per il nigeriano potrebbe esserci uno sconto di pena e la condanna potrebbe scendere a 30 anni di reclusione. Lo scorso febbraio la decisione degli ermellini aveva provocato la reazione amareggiata dei genitori di Pamela, il papà Stefano e la mamma Alessandra Verni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA