Si faceva pagare di più le carte d’identità elettroniche intascando la differenza. Una cresta da 50mila euro

Si faceva pagare di più le carte d’identità elettroniche intascando la differenza. Una cresta da 50mila euro
Si faceva pagare di più le carte d’identità elettroniche intascando la differenza. Una cresta da 50mila euro
di Luca Patrassi
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Domenica 12 Settembre 2021, 06:25

MACERATA - Ha respinto inizialmente ogni addebito per poi crollare e scoppiare in un pianto. Una dipendente dell’Ufficio anagrafe del Comune di Macerata, una civitanovese di 59 anni, è stata denunciata l’altroieri per truffa al termine di una indagine condotta dalla polizia municipale, comandante Danilo Doria, e coordinata dal sostituto procuratore Enrico Riccioni. In sostanza la donna - secondo l’accusa -faceva pagare una cifra maggiorata per il rilascio della carta di identità, 27,37 euro invece di 22,21, ed anche per il rilascio di altre certificazioni. 

 
L’assunzione
Assunta a tempo indeterminato nel 2007, dalla stessa data la donna teneva nota delle operazioni che faceva in alcune agendine che sono state sequestrate. Non solo carta, l’impiegata in questione dal 2016 in poi - data di entrata in vigore della carta di identità elettronica - aveva sviluppato anche una tabella excel in cui registrava le entrate e le spese extra. Secondo gli investigatori l’impiegata dal 2016 ad oggi avrebbe ricavato oltre cinquantamila euro dalla maggiorazione illecita dei costi dei documenti. 

I conti
Il giudice, sulla base delle risultanze investigative, ha bloccato i conti correnti della donna e sottoposto a sequestro preventivo la somma di 45mila euro. L’impiegata è stata denunciata a piede libero per truffa all’autorità giudiziaria, per ora non è stato preso alcun provvedimento: di sicuro domani non tornerà al lavoro perché si è messa in ferie. Logico pensare che l’amministrazione disponga la sospensione dell’impiegata in attesa di avviare il procedimento disciplinare. 


La scoperta
Come si è arrivati a scoprire, dopo anni di attività, l’azione contestata dell’impiegata comunale? Lo hanno spiegato ieri investigatori ed amministratori nel corso di una conferenza stampa svoltasi negli uffici di viale Triste sede del comando della polizia municipale, peraltro a pochi metri di distanza dall’ufficio anagrafe teatro della pluriennale attività illegale della dipendente comunale. La prima mossa l’ha fatta l’assessore comunale Paolo Renna che, nello scorso aprile, aveva letto un post sulla pagina Facebook di una sua conoscente che diceva di essere stata truffata al mattino all’ufficio anagrafe, «cinquanta euro per due carte di identità». «Un’accusa precisa e conoscendo la persona l’ho contattata per farmi raccontare. La persona in questione mi ha raccontato l’accaduto, questo accadeva al mattino del 26 aprile e al pomeriggio la segnalazione era sul tavolo dell’autorità giudiziaria e del comandante della polizia municipale. Come è giusto che sia, siamo un’amministrazione trasparente e vogliamo tutelare i diritti dei cittadini ed anche il buon nome dei tantissimi che in Comune lavorano in maniera esemplare. La signora in questione ha sporto denuncia e questo ci ha permesso di partire con le indagini. Come amministrazione siamo orgogliosi del fatto che la Procura abbia affidato l’indagine alla nostra polizia municipale e di avere un comandante capace come Danilo Doria». 
Professionalità sottolineata anche dall’assessore Marco Caldarelli che ha annunciato che «nessuna condanna preventiva, siamo in uno Stato di diritto ed aspettiamo l’autorità giudiziaria ma è sicuro che il Comune si costituirà parte civile per il gravissimo danno d’immagine subìto. Il Comune ha gli anticorpi per scardinare questo virus, è stata individuata immediatamente questa anomalia ed è stata chiusa in modo brillante un’indagine anche a tutela del personale». Parole di gratitudine verso il comandante della polizia municipale Danilo Doria sono arrivate anche dal segretario comunale Francesco Massi: «un fatto triste per i risvolti umani ma da responsabile anche dell’anticorruzione sottolineo con soddisfazione la professionalità dimostrata ancora una volta dal comandante Danilo Doria e dagli agenti della polizia municipale».

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