Macerata, giovane infermiera morta bruciata nell'auto: il caso finisce dal giudice

Claudia Bartolozzi
Claudia Bartolozzi
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Martedì 3 Dicembre 2019, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 11:57
MACERATA - Dieci anni fa, il 29 ottobre 2009, a Macerata, mentre era in auto e faceva ritorno a casa, moriva, a 33 anni, l’infermiera Claudia Bartolozzi. La sua macchina fu ritrovata avvolta nelle fiamme, in via contrada Alberotondo, intorno alle ore 5.45. Nessuno dei suoi parenti ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. Claudia era piena di vita, di ottimismo e di progetti per il futuro che si stavano già realizzando: non aveva alcun motivo per suicidarsi. Ma l’unica ipotesi prospettata dagli inquirenti è stata proprio quella del suicidio ed il caso fu archiviato.

Qualche anno fa, i genitori di Claudia, Basilio e Giuseppina, hanno dato incarico all’avvocato Alessandro Caruso Frezza, che ha prontamente preso in mano il fascicolo delle indagini svolte e ha condotto egli stesso, a sua volta, insieme al suo staff di esperti, nuove indagini difensive. La rilettura delle risultanze istruttorie di dieci anni fa e le nuove indagini svolte (con ausilio tecnico-grafico, grafologico e criminologico) gli hanno consentito di sostenere l’ipotesi dell’omicidio premeditato, ipotesi prospettata, unitamente ad una nuova perizia grafologica, alla Procura della Repubblica. Ieri dinanzi al Gip Domenico Potetti è stata celebrata l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal Pm. Il giudice si è riservato. 
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