MACERATA - «Mi metteva fazzolettini di carta sulle mani e sui polsi e se li trovava spostati mi picchiava». «Perché sua moglie la picchiava?», «Non lo so, lo faceva per qualsiasi cosa». A parlare sono un imprenditore di Corridonia 61enne, vittima di maltrattamenti da parte dell’allora coniuge e il giudice Barbara Cortegiano. Ieri l’uomo, parte civile con l’avvocato Luciano Pacioni, è stato sentito in aula in un’udienza fiume andata avanti per circa quattro ore nel corso della quale sono stati sentiti anche i due figli che l’uomo aveva avuto da un precedente matrimonio.
L’imprenditore ha risposto alle domande del pubblico ministero Sabina Antognozzi, del difensore dell’imputata, l’avvocato Gerardo Pizzirusso, del suo legale e del giudice e nelle sue dichiarazioni ha ricostruito un calvario durato circa tre anni dal 2014 al 2017. Tutto sarebbe iniziato dopo un intervento al cuore a seguito di un infarto. Tornato a casa l’imprenditore avrebbe notato un cambiamento della moglie che da allora, a suo dire, per qualsiasi questione di poco conto l’avrebbe picchiato.
Lei lo avrebbe colpito in testa anche con il soffione della doccia, più volte era andato al pronto soccorso ma aveva sempre giustificato le lesioni con delle cadute. Aggressioni ci sarebbero state anche durante una crociera (nel biennio 2015-2016 ne avevano fatte tre) ma nessuno degli amici si sarebbe accorto di nulla. Secondo l’accusa, in quegli anni, la moglie avrebbe chiesto in prestito ingenti somme di denaro ai parenti di lui, usate non per il coniuge ma per sottoporsi a un intervento di liposuzione.
«Aveva paura di parlare – ha spiegato il legale Pacioni a margine dell’udienza – e non aveva neppure le forze», per l’accusa lei lo avrebbe costretto a mangiare una volta sola al giorno, a non bere dopo le 17 e a indossare pannoloni. Poi però il 3 agosto 2017 la coppia era andata a Roma e quando lei era andata a sottoporsi a una visita a seguito dell’intervento di liposuzione, lui era fuggito dall’albergo e col telefono aveva chiesto aiuto alla figlia e al suo avvocato. L’udienza è stata rinviata al 24 gennaio per sentire due medici e il funzionario dell’Inail.
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