Sisma, il senatore (commissario in pectore) Castelli traccia la strada della ricostruzione: «Le case rinnovate non dovranno essere vuote»

Il senatore Castelli traccia la strada della ricostruzione: «Le case rinnovate non dovranno essere vuote»
Il senatore Castelli traccia la strada della ricostruzione: «Le case rinnovate non dovranno essere vuote»
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 04:15

MACERATA «La ricostruzione è una realtà dinamica, che va tenuta in costante osservazione». Guido Castelli ha voluto specificare di partecipare in qualità di senatore all’esposizione del report sull’attività di Giovanni Legnini, in attesa di ricevere l’incarico formale da commissario. Ma ha comunque ripercorso il suo impegno legato alla ricostruzione, dal 2016 a oggi, prima come sindaco di Ascoli Piceno e poi come assessore regionale alla ricostruzione. Un impegno che può essere riassunto nei tre punti posti da lui alla base del lavoro che andrà ad avviare.

 

«Partecipo all’incontro come senatore, ma anche come persona che, come tanti altri presenti (collegati in streaming, ndr) ha rappresentato quel sistema collaborativo fatto di governance a tutti i livelli e che ha portato al successo più importante e significativo manifestato nei dati di Legnini. Proprio la capacità di mantenere questa forma di confronto è stato il segreto degli obiettivi raggiunti». Allora il ricordo è andato a quella notte in cui il cuore dell’Italia ha iniziato a tremare.

Sono immerso dal 24 agosto 2016

«Sono immerso nella ricostruzione dalle 3.36 del 24 agosto del 2016 e so cosa significa essere un presidio che si rende snodo delle cose fatte e quelle da fare. È per questo che sono grato per il lavoro svolto da tutti.

Ne riconosco l’importanza. Voglio ringraziare i sindaci, i governatori che hanno sempre mostrato la capacità di declinare lo specifico dei loro territori. Gli Uffici speciali della ricostruzione che sono un patrimonio fondamentale: dietro ai numeri del report ci sono in particolare loro che, insieme agli addetti dei Comuni, rappresenteranno in futuro l’ossatura delle pubbliche amministrazioni del cratere e avranno bisogno di essere sostenute».

Tre punti
 

Tre concetti importanti sono quindi emersi dal percorso amministrativo di Castelli degli ultimi sei anni. E da questi tre punti il senatore è pronto a ripartire alla guida della struttura commissariale. «Il primo riguarda la forma dinamica della ricostruzione. Va aggiornata e osservata costantemente, perché quando sei convinto di aver raggiunto il risultato c’è qualcosa che lo rende vulnerabile. Il caro dei materiali, la carenza delle imprese, la necessità di sbloccare le cessioni dei crediti sul 110% (e questo è un fattore che esula dalla disponibilità dei presenti ma che rischia di compromettere l’iter) ne sono un esempio». Il secondo punto riguarda le relazioni. «È fondamentale cooperare tra pubblico e privato: i nostri borghi sono una compenetrazione continua e basta che ci sia un deficit sulla titolarità di un bene e si corre il rischio di fare tardi». Infine il Fondo complementare sisma: «La ricostruzione ha senso se si mantiene il flusso vitale delle terre. Lo spettro della casa ricostruita ma vuota deve essere allontanato. Ci aspettiamo molto dal Fondo complementare sisma che ha avuto un buon tiraggio. Ci dobbiamo concentrare sui borghi meno facili da raggiungere. Non ci dimentichiamo che il sisma è stato una delle più grandi tragedie dell’Italia repubblicana».

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