Macerata, beffati i ladri sacrileghi
Non era del santo l'anello rubato

Macerata, beffati i ladri sacrileghi Non era del santo l'anello rubato
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Venerdì 19 Giugno 2015, 21:28 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 16:46
MACERATA - Sconcerto tra i fedeli e nella Curia maceratese per il colpo nella chiesa cattedrale di San Giuliano.



Rubati anello e crocifisso dalla reliquia di San Vincenzo Strambi. Ma ciò che è stato trafugato, oltre ad avere pochissimo valore commerciale, pare non appartenesse allo stesso santo ma sarebbero state delle reliquie inserite nel corso degli anni successivi nella teca che custodisce i resti di San Vincenzo Maria Strambi.



“L’anello era appoggiato accanto alla reliquia così come il crocefisso - racconta il parroco del duomo, don Enzo Buschi- e non sarebbero appartenuti allo stesso santo. Peraltro, il valore dell’anello e del crocefisso era piuttosto contenuto, non essendo i due oggetti trafugati ricoperti di oro o argento. Certo, a livello affettivo oramai facevano parte della teca che contiene le reliquie di San Vincenzo Maria Strambi, ed i nostri fedeli sono rimasti piuttosto turbati dall’accadimento”.



Il furto sacrilego, da quanto affermato dal parroco della cattedrale di Macerata, sarebbe stato messo a segno tra mercoledì pomeriggio e ieri mattina. Ad accorgersi di quanto accaduto è stata una fedele che giovedì pomeriggio è entrata in chiesa e ha visto che dalla teca del santo mancava qualcosa. Così ha subito avvertito il custode, che quando aveva chiuso la sera prima non si era accorto di nulla. I ladri hanno preso l'anello e il crocefisso.



Resta il mistero su come abbiano agito i ladri. “Non è stata un’operazione semplice e veloce alzare il pesante vetro che ricopre la teca - ammette don Enzo Buschi - anche perché sopra c’è una copertura di rame. Non sono stati trovati segni di effrazione da parte dei ladri per aprire la teca ed asportare anello e crocefisso. Tutto è stato rimesso a posto e solo l'attenzione di questa donna che ha notato la sparizione degli oggetti ci ha fatto rendere conto dell’accaduto”.
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