Frode nel commercio dei prosciutti: maiali danesi certificati per italiani

Frode nel commercio dei prosciutti: maiali danesi certificati per italiani
Frode nel commercio dei prosciutti: maiali danesi certificati per italiani
di Veronica Bucci
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 04:25

MACERATA  - Maiali danesi certificati per italiani. A giudizio imprenditore 47enne di un comune della provincia, ieri si sono costituiti parte civile i legali rappresentanti del Consorzio del prosciutto di Parma e del Consorzio del prosciutto San Daniele. La difesa: «Le certificazioni erano tutte regolari, il Duroc danese era utilizzato solo per i circuiti extra Dop, il mio cliente ha sempre rispettato il disciplinare, lo dimostreremo nel corso del dibattimento». 

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Si è aperto ieri davanti al giudice Paolo Properzi e al pm Francesca D’Arienzo il processo a carico di un imprenditore accusato di aver venduto suini e cosci di suini certificando l’uso di seme di verro Duroc italiano, mentre in realtà si sarebbe trattato della razza danese.

Per questo motivo deve rispondere dei reati di falsità in registri e notificazioni, frode nell’esercizio del commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari. I fatti contestati risalgono agli anni 2016 e 2017, quando scoppiò al Nord lo scandalo dei falsi prosciutti Dop.

La procura di Torino, infatti, aprì un’inchiesta per verificare l’utilizzo fraudolento del seme di Duroc danese nel circuito dei prosciutti dop che invece utilizzano esclusivamente maiali italiani. La razza danese, particolarmente performante, ha una crescita più rapida con un conseguente risparmio sui mangimi e sui tempi di invio alla macellazione. La procura torinese dagli iniziali 27 indagati ne individuò oltre 200 in tutta Italia, trasmettendo gli atti alle procure di competenza. Così è accaduto per il titolare dell’azienda che in provincia si occupa dell’allevamento e della commercializzazione dei suini. «Il mio cliente – ha commentato l’avvocato Paolo Cammertoni - aveva acquistato il seme di Duroc danese per allevare maiali destinati ai circuiti extra dop, per i dop utilizzava solo animali italiani, nel suo allevamento aveva sei verri italiani». L’udienza è stata rinviata a luglio per iniziare a sentire i testimoni.

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