Truffe telefoniche dei finti carabinieri. Emergenza infinita nel Maceratese, caccia alla banda

Truffe telefoniche dei finti carabinieri. Emergenza infinita nel Maceratese, caccia alla banda.
Truffe telefoniche dei finti carabinieri. Emergenza infinita nel Maceratese, caccia alla banda.
di Daniel Fermanelli
2 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Aprile 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 18:42
MACERATA - Dilaga la truffa telefonica dei finiti carabinieri. La tecnica è sempre la stessa: le vittime, spesso anziane, ricevono una telefonata da parte di una persona che si spaccia per un militare dell’Arma. «Suo figlio ha causato un grave incidente e bisogna pagare per poter “sistemare” subito la questione», dice il malvivente. Poi viene fissato un appuntamento per la consegna del denaro. 


 
In questi giorni è in azione una banda in provincia di Macerata. Dopo Cingoli e la zona di Pollenza, altre segnalazioni sono infatti arrivate da Corridonia e da altri Comuni della zona. «Su segnalazione del luogotenente Giammario Aringoli, comandante della stazione dei carabinieri - dice Giuliana Giampaoli, sindaco di Corridonia -, portiamo a conoscenza la cittadinanza di un incremento significativo dei tentativi di truffa agli anziani. Con un sistema collaudato, i truffatori si spacciano per rappresentanti delle forze dell’ordine o raccontano di incidenti accaduti a familiari stretti e, conquistata la fiducia dei nostri cari, si introducono in casa o richiedono pagamenti e accrediti di somme di denaro. Vi invitiamo a diffondere l’informazione e a contattare immediatamente le forze dell’ordine qualora veniste a conoscenza di episodi simili».

Gli avvisi dei sindaci

Per fortuna, almeno a Corridonia, nessun colpo è andato a segno.

Pochi giorni prima a lanciare l’allarme era stato Mauro Romoli, sindaco di Pollenza: «Ho ricevuto in questo momento dall’Arma dei carabinieri la notizia che si stanno perpetrando dei tentativi di truffe telefoniche ai danni di cittadini di Comuni a noi limitrofi». A Cingoli stesso copione. Un tentativo di truffa telefonica («Tuo figlio ha avuto un grave incidente, servono 5 mila euro per sistemare la situazione altrimenti per lui saranno guai seri») ha fatto tremare venerdì mattina un 73enne preoccupato anche dal fatto che il figlio all’ora di pranzo non rispondeva alle sue continue chiamate. Immediatamente è andato dai carabinieri per raccontare l’accaduto, chiedendo anche se potevano rintracciare il figlio. Le forze dell’ordine lo hanno tranquillizzato, spiegandogli che era una truffa messa in atto da malviventi senza scrupoli. E mentre il cingolano stava parlando con i carabinieri è arrivata finalmente la telefonata del figlio, che ha rassicurato il genitore. Carabinieri e polizia negli ultimi mesi, anche in sinergia con la Diocesi, hanno organizzato diversi incontri per mettere in guardia la cittadinanza. Una strategia finalizzata alla prevenzione pianificata dal prefetto Flavio Ferdani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA