La famiglia trovata morta in casa, nessun segno di violenza sui corpi. L'autopsia ancora non scioglie il giallo

A destra il medico legale Roberto Scendoni all'arrivo all'obitorio
A destra il medico legale Roberto Scendoni all'arrivo all'obitorio
di Benedetta Lombo
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Giovedì 9 Settembre 2021, 05:50

MACERATA - Circa sei ore per effettuare gli accertamenti autoptici sui resti della famiglia Canullo, il medico legale Roberto Scendoni ha confermato l’assenza di segni di violenza, per scoprire le cause della morte di Eros e Alessandro Canullo, padre e figlio di 80 e 54 anni e della madre di quest’ultimo Angela Maria Moretti, 77 anni, bisognerà attendere i risultati delle analisi tossicologiche che il professionista Rino Froldi eseguirà in laboratorio.

È iniziata ieri mattina alle 9 ed è proseguita fino a poco prima delle 15 l’autopsia sui resti dei Canullo, i tre componenti della famiglia trovati senza vita in casa lunedì scorso dopo l’allarme lanciato da Carla Moretti, la sorella della 77enne che da anni vive a Milano e che non riusciva più a mettersi in contatto con i parenti.

La morte risalirebbe a due mesi fa, sicuramente Alessandro, disabile dopo un tragico incidente stradale avvenuto lungo la strada Regina una trentina di anni fa, era stato visto l’ultima volta a giugno. I corpi, trovati in avanzato stato di decomposizione all’interno della villa al civico 72 di Borgo Santa Croce, erano in due stanze diverse, quello del padre in bagno, quello della mamma sul letto mentre il figlio era ai piedi del letto. Cosa li abbia uccisi probabilmente emergerà dalle analisi che verranno eseguite nelle prossime settimane. Sono novanta i giorni (salvo proroghe) a disposizione del medico legale e del tossicologo per depositare i risultati della consulenza al pubblico ministero Stefania Ciccioli.

Al momento, dunque, ci si muove sul campo delle ipotesi, campo che però sembrerebbe restringersi sulla fatalità. Nel puzzle delle drammatiche tre morti avvenute senza che nessuno si fosse accorto di nulla nei due mesi precedenti vanno considerati e inseriti vari tasselli, da quelli oggettivi e visibili a quelli più intangibili, al momento le ipotesi possono portare vicino alla verità o lontanissimo da essa. Dall’intossicazione alimentare, al Covid, al malore di uno dei tre componenti del nucleo familiare, il ventaglio delle ipotesi, delle cause e delle concause, è piuttosto ampio, sicuramente ricostruire l’ambiente materiale e immateriale in cui la famiglia viveva aiuta a comprendere le dinamiche che possono essersi create.

Il padre, Eros, a 80 anni era la persona che si occupava degli altri familiari, la moglie lo scorso anno era stata colpita da un ictus che l’aveva costretta al letto ed era assolutamente incapace di provvedere a se stessa, il figlio Alessandro aveva difficoltà deambulatorie, se fosse caduto a terra, da solo non sarebbe mai riuscito ad alzarsi. In casa non c’erano cellulari, l’unico modo per comunicare con l’esterno da quella villa isolata era il telefono fisso che probabilmente Alessandro non sarebbe riuscito ad usare con la disabilità che lo aveva colpito agli arti. È possibile che padre, madre e figlio siano morti in tempi diversi, ma il dramma che si è consumato all’interno delle mura domestiche forse, potrà essere compreso solo tra settimane. Resta il cordoglio e il disorientamento di una comunità che si interroga su come sia potuta accadere una tragedia simile e fatica a comprendere la riservatezza e il pudore con cui la famiglia ha vissuto e affrontato problemi pesanti come macigni.
 

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