Accusato di stalking, lesioni e truffa. Ex consigliere comunale finisce a processo

Il Tribunale di Macerata dove si tiene il processo
Il Tribunale di Macerata dove si tiene il processo
di Benedetta Lombo
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Venerdì 26 Marzo 2021, 08:10

MACERATA - Stalking, lesioni e truffa aggravati, a giudizio l’ex consigliere comunale ed ex presidente della commissione Bilancio di Porto Sant’Elpidio, Nicolò Renzi. Il processo a carico del 33enne si aprirà il prossimo 15 dicembre dinanzi al giudice Daniela Bellesi. La difesa: «Accuse infondate, cercheremo di dimostrarlo in dibattimento». La parte civile: «La mia cliente spera che quello che è accaduto a lei non capiti ad altre». 

 
 
I fatti contestati a Renzi risalgono al periodo compreso tra luglio del 2018 e luglio 2019 dopo, cioè, che la donna con cui aveva instaurato una relazione sentimentale, una civitanovese, aveva scoperto che molte delle confidenze che lui le aveva fatto non erano vere e per questo motivo aveva deciso di lasciarlo.

Secondo l’accusa il 33enne avrebbe iniziato a perseguitarla con continue chiamate e messaggi su Whatsapp, seguendola, facendo appostamenti, insultandola e minacciandola. In un’occasione – era il 27 luglio del 2019 – l’avrebbe buttata a terra facendola finire al pronto soccorso.

Ma non solo. Renzi è accusato anche di truffa aggravata perché dopo aver carpito la fiducia della civitanovese e dopo averle fatto credere di essere una persona con notevoli disponibilità economiche e che per la sua posizione le avrebbe procurato un posto di lavoro presso il Comune di Porto Sant’Elpidio l’avrebbe indotta a lasciare il proprio lavoro e in circa un anno, si sarebbe fatto prestare 21.500 euro, mai restituiti.

Da quanto emerso Renzi e la donna si erano conosciuti ad un evento di beneficenza e dopo qualche tempo avevano iniziato una relazione. «All’inizio – ha riferito l’avvocato Roberta Ippoliti, che tutela la donna – parlava spesso della sua fiorente attività di import/export di calzature e le aveva mostrato dei documenti bancari svizzeri da cui risultava che aveva 6 milioni di euro. Poi però le avrebbe iniziato a chiedere dei prestiti affermando che la sua attività e il suo conto erano bloccati a causa di non precisati controlli sul Comune e su consiglieri e assessori».

La donna riferì che per convincerla della sua stabilità economica Renzi le avrebbe mostrato preventivi di acquisto di una Porsche Macan per lui e un’altra auto che le avrebbe regalato, insieme erano andati a vedere un attico perché lì sarebbe voluto andare a convivere con lei (ma intanto si era trasferito a vivere da lei), e così la donna si era convinta a prestargli 21.500 euro in più tranche. 

«Le aveva anche agganciato sulla sua carta di credito l’acquisto a rate di un iPhone – ha aggiunto l’avvocato Ippoliti – dicendole che poi le avrebbe restituito i soldi. Forse la cosa più grave è che le aveva promesso un lavoro in Comune e per questo la mia cliente si era licenziata, ma alla fine, non solo non ha avuto alcun lavoro ma ha perso anche quello che aveva». Alla fine lo ha denunciato. Mercoledì il procedimento a carico dell’ex consigliere comunale è finito all’attenzione del gup Claudio Bonifazi che ha disposto il rinvio a giudizio. «Il mio cliente – ha dichiarato l’avvocato Maurizio Nardozza – si reputa innocente e respinge gli addebiti. Ritiene di non aver commesso i fatti che gli vengono contestati e cercheremo di dimostrarlo in dibattimento».
 

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