MACERATA - Estorsione di oltre 100.000 euro con la minaccia di legami con la Camorra, in due a giudizio. Ieri il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi, ha rinviato a giudizio Michele Pranzetti, 46enne maceratese residente a Treia, e Gianluca Minale, 40 anni di San Giorgio a Cremano. Il processo a loro carico si aprirà il 22 dicembre del 2023.
La donna di Montecassiano che all’epoca denunciò i fatti invece si è costituita parte civile con l’avvocato Piergiovanni Cicconi Massi del foro di Ancona chiedendo un risarcimento di 130.000 euro di cui 105.000 di soli danni patrimoniali e una provvisionale di 40.000 euro.
Poi però sarebbero seguite altre richieste di denaro pagate tramite assegni circolari e bonifici, con la minaccia che i napoletani che Pranzetti contattava «appartenevano alla Camorra ed erano persone senza scrupoli e spietate e che non fare quei pagamenti avrebbe potuto essere pericoloso». Era stato così che la donna aveva emesso un assegno da 11.000 euro, poi aveva effettuato un bonifico da 34.299 euro, poi un altro bonifico da 5.000 euro, altri due da 13.222 e da 100 euro e una ricarica poste pay da 997 euro.
A dicembre scorso i due imputati finirono agli arresti domiciliari (adesso sono in libertà). Tramite gli avvocati Vanni Vecchioli (per Pranzetti) e Luigi Alaia del foro di Nola (per Minale), hanno sempre rigettato gli addebiti. Ieri, in udienza preliminare, non hanno richiesto riti alternativi e nei loro confronti è stato disposto il rinvio a giudizio.